È tempo di saldi estivi in Sicilia a partire da oggi 6 luglio 2003 e fino al 15 settembre: la stagione degli sconti si apre nell’isola secondo il decreto firmato dall’assessore regionale alle attività produttive Eddy Tamajo.
Tra i commercianti si respira aria di ottimismo se si pensa alle previsioni del periodo, con la speranza che si riesca a superare l’impasse degli anni passati. Secondo l’ufficio studi di Assoesercenti, quest’anno per l’acquisto di capi scontati, ogni famiglia in Sicilia spenderà in media 200 euro, se si escludono le spese mirate, come gli abiti per cerimonia o per un’occasione speciale e le grandi firme.
La coordinatrice di Assomoda, Cristiana Anfuso, dichiara: “Prevediamo di recuperare il non venduto con i saldi nei mesi di luglio ed agosto. Le persone ancora non hanno speso il budget che hanno prefissato e siamo sicuri che, con tutto l’assortimento che abbiamo, riusciremo a recuperare la stagione. Una stagione non semplice per molteplici fattori, che ha caratterizzato le vendite in generale, ma confidiamo che ad agevolarci potrà anche essere l’inizio tardivo dell’estate e il prolungamento della stagione, considerando che a settembre e oltre ancora farà caldo. Oggi il consumatore desidera avere ciò che gli serve, non spende per i cosiddetti “capricci”. O si ha il prodotto giusto o non si vende. E per questo motivo, noi commercianti dobbiamo essere molto organizzati, con personale preparato e addetti alle vendite che comprendono le esigenze del cliente. Non solo c’è molta offerta che può confondere chi vuole fare un acquisto, ma oltretutto occorre conoscere bene i prodotti, perché chi viene in negozio spesso presenta una fotografia col cellulare spiegando che vuole quel capo a quel prezzo”.
Assoesercenti ricorda che c’è la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Per i pagamenti, le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
E occhio al prezzo: è obbligatorio indicare il costo normale di vendita (che, in base al D.lgs 26/2023, è il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.
“L’inflazione e il caldo, ma soprattutto il carovita – commenta il presidente Assoesercenti Salvo Politino – rappresentano dei fattori che potrebbero spingere i siciliani ad approfittare dei saldi estivi e soprattutto le famiglie a compensare i tagli del budget destinato agli acquisti. Ciò che raccomandiamo sempre è di controllare con attenzione il cartellino di ogni capo e chiedere specifiche sugli sconti applicati. Nel contempo consigliamo di preferire uno sconto minore rispetto a quei 70% o 80% applicati senza discrezionalità”.
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