“From Bach to Jazz” è l’evento speciale che viene presentato in anteprima a Palermo nel corso della stagione 2023-2024 della Foss in scena venerdì alle 21 e sabato alle 17.30. Una nuova produzione che è stata commissionata dalla Sovraintendenza dell’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Sul palco del Politeama Garibaldi il trombettista sardo Paolo Fresu che sabato sarà accompagnato anche dal bandoneista marchigiano Daniele di Bonaventura con la direzione del maestro Alberto Martini. Due spettacoli con due programmi diversi.
“Una due giorni che propone legati in maniera peculiare due progetti che ho condiviso con da una parte l’ensemble dei Virtuosi Italiani di Verona diretti dal Maestro Alberto Martini e dall’altra con il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, mio compagno di decine di avventure musicali”, spiega Paolo Fresu.
Il nuovo progetto unisce in una nuova forma (con nuovi brani inseriti e mai prima eseguiti), una sorta di fil rouge il “Back to Bach” proposto con i Virtuosi e “Vino dentro” nato diversi anni fa quale colonna sonora di un film di Ferdinando Vicentini Orgnani. Il senso comune è quello racchiuso nel titolo “from Bach to Jazz”, ovvero un percorso per certi versi magico che trasversalmente propone temi propri della musica barocca rivisitati ed analizzati attraverso la cifra jazzistica. Un viaggio musicale capace di spaziare dal repertorio barocco a pagine contemporanee la cui bussola è la musica di Bach e le libere improvvisazioni estemporanee proprie del mondo jazzistico.
Sotto lo stesso tetto di questo progetto albergano dunque le sfumature chiaroscurali del progetto “Back to Bach” quasi soave colonna sonora del crepuscolo dove gli slanci lirici della tromba vengono nutriti dai movimenti degli archi e le musiche di Tartini, Giannelli e Uri Caine e attraversano il tempo e lo spazio come nuance carezzevoli e sublimi, vivaci e contemplativi, fino a giungere a “Lascia ch’io pianga” per tromba ed archi di G. F. Hàndel. A ciò si aggiunge infine la filosofia di “Vino dentro”, frutto diretto e maturo del sodalizio ben rodato del trombettista sardo e del bandoneonista marchigiano, artefici di un dialogo in musica nel segno degli strumenti ad aria e di un lirismo dagli aromi mediterranei; un incontro sul filo dell’intimismo e di un fecondo interplay, fra jazz, tango, richiami alla tradizione sarda, musica sacra e operistica. Il tutto offerto con la straordinaria essenza di un’Orchestra Sinfonica Siciliana che sembra fatta apposta per rendere magico il tema.
– foto Agenzia Fotogramma –
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