Il questore di Agrigento, all’esito delle risultanze investigative raccolte dalla DIGOS in collaborazione con l’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine della questura, nel quadro delle indagini condotte per i fatti verificatisi in occasione dell’incontro di calcio Akragas – Catania, ha disposto l’applicazione del DASPO, ai sensi dell’Art. 6 della L. 401/1989, che impone il divieto di accesso ai luoghi on cui si svolgono manifestazioni sportive, a carico di 5 agrigentini e 21 soggetti di Catania.
Gli agrigentini colpiti dal provvedimento, qualche ora prima dell’incontro di calcio Akragas – Catania disputatosi la scorsa domenica, sono stati fermati e controllati in Via XXV Aprile da equipaggi della Squadra Mobile, della DIGOS e della Divisione Polizia Anticrimine, in quanto provocavano, con epiteti e minacce, un gruppo di tifosi etnei che, a bordo di autovetture, stavano transitando per quella arteria cittadina, diretti allo stadio “Esseneto”.
L’intervento degli agenti ha impedito lo scontro fisico tra i due gruppi di tifosi contrapposti. Il Questore di Agrigento ha emesso il D.A.SPO. a carico anche di alcuni tifosi catanesi, che dopo aver tentato di raggiungere alcuni tifosi dell’Akragas, che si trovavano all’interno della Villa del Sole e con i quali avevano avuto un acceso scontro verbale, di fronte al tentativo di alcune pattuglie della DIGOS in servizio di ordine pubblico di fermarli, si davano alla fuga lungo le vie cittadine, anche imboccando a forte velocità alcune strade (tra cui viale Europa) in contromano, ponendo in serio pericolo l’incolumità pubblica.
Dopo essere stati fermati, durante le perquisizioni sono stati trovati in possesso di alcuni tondini in ferro della lunghezza di mt. 1.50 (provvisti di copri testa in plastica rossa) e di alcune mazze in legno. I tondini erano stati, verosimilmente, asportati lungo il cantiere della SS640, nel percorso che dal capoluogo etneo li ha condotti ad Agrigento. Per questo motivo, alcuni di essi sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e per possesso di oggetti atti ad offendere.
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