AGRUMICULTURA:PAESI MEDITERRANEO A CONFRONTO SU MALATTIE ARANCE
Tristeza e Hanglongbing: le due
principali malattie che attaccano gli agrumi. La prima ha gia’
provocato ingenti danni alle produzioni siciliane, della seconda
gli agricoltori ne temono la possibil…
di redazione
Tristeza e Hanglongbing: le due
principali malattie che attaccano gli agrumi. La prima ha gia’
provocato ingenti danni alle produzioni siciliane, della seconda
gli agricoltori ne temono la possibile propagazione nell’isola.
Dove “esiste un patrimonio agrumicolo non delocalizzabile per le
sue caratteriste organolettiche uniche e che rappresenta una voce
di bilancio importante della nostra agricoltura “, ha spiegato
l’assessore regionale delle Risorse agricole e alimentari
Francesco Aiello, a margine della tavola rotonda sulle “Misure
fitosanitarie straordinarie” da applicare al settore agrumicolo.
Due giornate di lavori nella sede dell’Esa di Catania, per
individuare il metodo di monitoraggio e la diagnosi delle due
malattie.
Ai lavori, preceduti da una riunione della commissione
agrotecnica del Clam (l’associazione internazionale che riunisce
i principali Paesi produttori di agrumi del Mediterraneo), hanno
partecipato, oltre al dirigente generale del dipartimento per gli
Interventi strutturali in agricoltura, Rosaria Barresi, al
direttore del laboratorio del Parco scientifico e tecnologico
Antonino Catara, a dirigenti del dipartimento Infrastrutturale e
ai tecnici del Servizio fitosanitario regionale, anche,
rappresenti istituzionali del Marocco, Spagna, Francia e Israele.
Con l’obiettivo di scambiare ‘conoscenza’ sulle possibili
applicazioni contro le due fitopatie.
“In Sicilia, l’amministrazione ha gia’ fatto le prime
rilevazioni sulla propagazione del virus Tristeza – ha proseguito
Aiello – . Ora sta quantificando l’incidenza complessiva in
termini di superficie colpita e di danni economici prodotti. Sono
stati potenziati i servizi fitosanitari, istituendo uffici su base
provinciale per controllare la salubrita’ dei prodotti che
arrivano dai Paesi terzi ed evitare l’ingresso di nuovi parassiti”.
sts
151613 Giu 12 NNNN