Agrigento: torna il vecchio ”patto del tavolino”. Imprenditori d’accordo per dividersi gli appalti

Come nella Palermo degli anni ’80 e ’90, quando tra gli imprenditori era d’uso utilizzare il vecchio “patto del tavolino” per dividersi gli appalti, anche ad Agrigento si torna a parlare di questo odioso costume.

di redazione

Agrigento, 7 Feb. – Come nella Palermo degli anni ’80 e ’90, quando tra gli imprenditori era d’uso utilizzare il vecchio “patto del tavolino” per dividersi gli appalti, anche ad Agrigento si torna a parlare di questo odioso costume.

Tre ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e due agli arresti domiciliari, sono state notificate infatti dalla Guardia di Finanza di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta su un presunto “accordo di cartello” tra 161 imprese per l’aggiudicazione di un appalto pubblico. Una quarta indagata è stata sottoposta dal gip Alberto Davico all’obbligo di presentazione dai Carabinieri.

 

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata dalla Guardia di finanza di Agrigento all’imprenditore Nicolò Costanza, legale rappresentante e amministratore unico della Gng srl. I due provvedimenti restrittivi agli arresti domiciliari a Michelangelo Palumbo, che avrebbe collaborato con l’imprenditore, e al direttore dei lavori, Giacomo Sorce. Al centro dell’inchiesta c’é la presunta turbativa della gara aggiudicata nel 2008 dal Comune di Favara per lavori di consolidamento e riqualificazione degli orti urbani nell’ambito del contratto di quartiere II Ortus.

Il meccanismo utilizzato, secondo la Procura di Agrigento, era quello del ribasso concordato, che sarebbe stato uguale per tutte le ditte partecipanti: del 7,3152%. L’episodio contestato é antecedente al 2011, prima dell’entrata in vigore di una legge della Regione Siciliana, che ha recepito la norma nazionale del “codice degli appalti”.

Nell’ambito della stessa inchiesta, la Procura, con un provvedimento firmato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Giacomo Forte, ha emesso avviso di conclusione indagini per complessivi 34 indagati. La Finanza ha eseguito anche il sequestro preventivo di quote di una società. Le indagini non sono ancora concluse: sono ancora in corso accertamenti da parte del nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle di Agrigento.

Accertamenti sono stati eseguiti dalla Procura di Agrigento anche sul Project financing per la “progettazione, costruzione e gestione di impianti di dissalazione di acque marine per uso potabile, uno nell’isola di Lampedusa e uno nell’isola di Linosa” e su sub appalti che sarebbero stati concessi per lavori di manutenzione a alloggi dell’Iacp di Agrigento e di riqualificazione urbana in piazza San Giovanni a Bivona.