Ultimo appuntamento della stagione teatrale 2014 del ‘Pirandello’ con due repliche, sabato 24, alle
ore 20, e domenica 25 maggio, alle ore 17, con la rappresentazione dell’opera ‘Non si sa come’ di Luigi Pirandello.Sulla scena saranno per l’occasione Miko Magistro, nel ruolo di Romeo Daddi, Vitalba Andrea, che interpreta Bice Daddi, Riccardo Maria Tarci, Luana Toscano e Carlo Ferreri, per la regia di Gianni Scuto; scene di Giovanna Giorgianni e costumi delle sorelle Rinaldi.Questa la nota di regia dello spettacolo.’Luigi Pirandello cominciò a scrivere per il teatro verso il 1906, subito dopo i fortunati volumi di novelle, affermandosi in breve tempo come uno dei temperamenti più geniali ed originali del ‘900, ottenendo una fama tale da rivaleggiare con quella di Shaw e vincendo il Premio Nobel a coronamento di una carriera di drammaturgo che lo impone, ancora oggi, come una delle figure più grandi ed imprescindibili del teatro contemporaneo. Con ‘Non si sa come’ andiamo incontro ad un’opera della compiuta maturità drammaturgica e filosofica del Grande Agrigentino. In forme talvolta sottili o vistose l’operazione teatrale di Luigi Pirandello rappresenta più che mai la fragilità umana, l’incomprensione, la crisi irreversibile che poi sfocerà nell’incomunicabilità, con quel suo pessimismo ‘cosmico’ legato a continui riferimenti freudiani, in tutta la sua ineluttabile evidenza; laddove lo scrittore intende i suoi personaggi perché nello stesso tempo soffre e si dibatte con loro, li analizza crudelmente, cercando nel bailamme dell’eloquio uno spiraglio di verità che inevitabilmente si afferma e si nega nello stesso tempo. ‘Il non vero avviene”: questo è l’assunto del dramma che si dipana attraverso momenti intensissimi in cui il ragionamento puro fa posto al sentimento ed in cui a sua volta il sentimento fa posto al ”non vero che avviene”. La domanda appare a questo punto quasi spontanea: dove sta in tutto ciò la realtà, dove il vero o il falso, dove l’odio e l’amore’ Opposti sentimenti che resistono, convivono e si aggrovigliano, in un grande ed infinito compromesso che poi, in fondo, o non tanto in fondo, rappresenta la vita stessa nel suo divenire. Al pubblico l’obbligo quasi morale di sciogliere gli enigmi del testo, le transumanze, i profondi sensi di crisi, il caos mentale e la nudità della maschera umana, di cui il Grande Agrigentino è da sempre crudele e inestinguibile portatore.’ Per l’acquisto dei biglietti ci si può rivolgere al botteghino del teatro.22 maggio 2014
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