Agrigento 2025, Schifani: “Piena fiducia a Cucinotta, vada avanti con determinazione”

“Desidero esprimere la mia piena fiducia al presidente della Fondazione “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, l’ex prefetto Maria Teresa Cucinotta. Sin dal suo insediamento, ha lavorato con determinazione per rimettere in carreggiata una struttura che, fino a oggi, ha accumulato ritardi nell’attuazione del programma”.

Lo dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani.

“Sono certo – prosegue – che il presidente Cucinotta proseguirà con impegno nel percorso già avviato, mettendo ordine nel disordine trovato e garantendo l’efficace realizzazione degli obiettivi prefissati. Confido nella sua capacità di individuare le risorse umane più idonee per affrontare al meglio le sfide che l’attendono e per assicurare il successo di un evento di fondamentale importanza per la Sicilia e per tutto il Paese. Avanti con determinazione e concretezza per dare ad Agrigento il ruolo che merita sulla scena culturale nazionale e internazionale”.

La note del presidente arriva dopo la notizia delle dimissionio di Aberto Albergoni, direttore generale della Fondazione Agrigento 2025. La notizia è stata pubblicata sui siti web dei quotidiani Repubblica e La Sicilia.

Albergoni è l’uomo che ha curato il dossier per la candidatura di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 e diversi progetti come quello di Gibellina Capitale dell’Arte contemporanea per il 2026. A gennaio subito dopo l’inaugurazione ufficiale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a lasciare era stato il presidente della Fondazione, il professore Giacomo Minio dopo una serie di polemiche sulla gestione dell’evento.

Albergoni ha rassegnato le dimissioni a poche ore dall’approvazione del bilancio della Fondazione, con la nuova presidente della Fondazione, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, che aveva anche espresso la volontà di servirsi di un consulente esterno. “E’ una decisione presa da tempo. Lascio il mio incarico con la consapevolezza di aver garantito le condizioni per l’attuazione del programma” ha dichiarato in un’intervista a Repubblica l’ormai ex direttore della Fondazione.