Agricoltura sociale, una palermitana rappresenta l’Italia a Bruxelles
Agricoltura sociale. La Sicilia porterà la sua esperienza di agricoltura sociale domani, 7 marzo, al Parlamento Europeo.
Laura Bargione, giovane imprenditrice palermitana, è l’unica rappresentante italiana invitata da Bruxelles in occasione della Giornata internazionale delle donne per partecipare all’evento “Strong rural women 4 strong rural Europe”.
Un appuntamento organizzato un giorno prima dell’Otto marzo dal Copa Cogeca (Comitato delle organizzazioni professionali agricole e Comitato generale della cooperazione agricola dell’Unione europea).
L’intervento di Laura Bargione, che fa parte dell’associazione Donne in campo della Cia Sicilia Occidentale, verterà sui temi dell’agricoltura sociale al servizio di persone disagiate e porterà le testimonianze dei progetti che manda avanti in azienda, con un particolare focus su “Il coraggio di amare. Seeding the future: the courage to care for others”. Si tratta di progetti che possono essere replicati in qualsiasi paese e società e proprio per questo il Copa Cogeca l’ha invitata a portare la sua testimonianza.
Agricoltura sociale, Laura Brugnone rappresenta una nuova generazione di imprenditoria femminile nel campo agricolo
Oltre a rappresentare una nuova generazione di imprenditoria femminile nel campo agricolo, la giovane imprenditrice siciliana è un’esperta di marketing internazionale e packaging designer, con lunghe e importanti esperienze anche all’estero.
Dal 2006 gestisce l’azienda Mariscò nei pressi di Grisì, sulla Valle dello Jato nel monrealese. Le attività agricole non sono le uniche nella sua azienda: dal 2012 fa parte della Rete delle Fattorie Sociali Sicilia e dal 2014 ha avviato una collaborazione stabile con alcune strutture che si occupano del recupero e della crescita di giovani adolescenti portatori di disagio.
“Unendo l’attività agricola a quella sociale, con l’obiettivo di produrre beni e servizi utili alla collettività – spiega – siamo riusciti a svolgere delle attività come i percorsi esperienziali out-door o i laboratori agricolo-biologici che, non solo ampliano le capacità fisiche e mentali dei soggetti interessati, ma prevedono il co-progettare e il co-costruire al fine di favorire nei giovani una sana esperienza di socializzazione e rafforzare le loro capacità interpersonali”.
Il 96% delle aziende agricole è a conduzione familiare ma solo il 30% di queste è diretta o appartiene a una donna
La Cia Sicilia Occidentale, nell’autunno scorso, ha dato il via ad alcune iniziative dedicate all’agricoltura come servizio sociale innovativo alla persona nell’ambito della campagna nazionale della Cia. “Coltiviamo valori, Inac e Cia per l’Agricoltura Sociale”. Un progetto che ha come obiettivi la riabilitazione e la cura ma anche il semplice miglioramento della qualità di vita. “Stiamo coinvolgendo piccole e medie aziende agricole attente a quella che è la valorizzazione dell’agricoltura intesa come benessere psichico e fisico dei fruitori dei servizi. I soggetti del terzo settore e i servizi socio-sanitari sono il fattore di successo dello sviluppo dell’agricoltura sociale in Sicilia e rappresentano un laboratorio per costruire un welfare partecipato e di comunità”, ha commentato Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale.
Secondo i dati del Copa, nell’Unione Europea il 96% delle aziende agricole è a conduzione familiare ma solo il 30% di queste è diretta o appartiene a una donna. Per il Copa, “le donne hanno bisogno di un migliore accesso al credito e al finanziamento e un maggiore coinvolgimento negli organi decisionali delle politiche agricole”, perché “stanno contribuendo allo sviluppo dell’aspetto sociale dell’agricoltura ma anche a una ulteriore evoluzione di modelli di sviluppo”.