di redazione
“Le campagne non sono terra di
nessuno, gran parte dei comuni siciliani hanno autorizzato
l’installazione di impianti energetici con criteri fatti ‘in
house’, soprattutto nel fotovoltaico, disattendo molto spesso le
prescrizioni obbligatorie di legalita’ e compatibilita’
ambientale. A cominciare dalle barriere verdi previste dal Piano
energetico e non realizzate. Alcuni comuni hanno omesso verifiche
e controlli sulla loro reale creazione”.
Esordisce cosi’ l’assessore regionale alle Risorse agricole,
Francesco Aiello, al vertice interdipartimentale convocato dopo
una ricognizione dello stato di salute di tutti gli impianti di
energia alternativa medi e grandi, realizzati o in corso di
realizzazione nelle aree rurali di tutto il territorio.
“Ci sono comuni che hanno omesso anche di disporre – aggiunge
Aiello – cosi’ come stabilisce il Piano, la contrazione di
fidejussioni delle ditte esecutrici dei lavori per la dismissione
degli impianti in una qualunque evenienza, a tutela dei territori.
Una grave violazione”.
“Cio’ che serve e’ una governance forte – sottolinea l’assessore
– che detti una disciplina ai comuni chiara e controlli il
rispetto delle norme di riferimento. Bisogna stabilire regole
urgenti per le cattive pratiche di quegli amministratori che hanno
utilizzato il settore energetico come un vero corridoio franco.
Lasciando che le opere di compensazione pubblica fossero
realizzate in un rapporto privatistico tra le stesse imprese.
Sempre, con accordo tra le imprese, sono state eseguite anche
quelle opere che dovevano essere realizzate con gara pubblica e
con i proventi della compensazione finanziaria. Proventi che sono
stati invece versati direttamente nelle casse delle imprese, senza
alcuna mediazione, azzerando, cosa gravissima, eventuali risparmi
che potevano derivare dal ribasso d’asta di una gara”.
“Risultano estremamente carenti, in molti casi, anche i
controlli relativi all’esecuzione delle opere complementari di
tutela ambientale e paesaggistica – denuncia Aiello – che, secondo
quanto prevede il Piano di sviluppo rurale 2007/2013, devono
accompagnare la realizzazione degli impianti fotovoltaici, medi e
grandi. Facendo i conti, su scala regionale, potrebbero essere
centinaia i milioni di euro ‘risparmiati’ dalle ditte autorizzate
alla costruzione degli impianti”.
“Il problema – conclude – nasce dal fatto che solo alcuni comuni
hanno regolamentato le procedure secondo le esigenze e le
particolarita’ di ciascun territorio. In molti casi, le giunte
municipali hanno esorbitato e sottratto ai consigli comunali la
competenza della regolamentazione, aprendo cosi’ il varco al
diffondersi di pratiche incoerenti e a volte illegali. Per questo,
ho proposto ai dirigenti dei dipartimenti coinvolti, l’obbligo di
una disciplina forte dei consigli comunali, in direzione
dell’autogoverno dei territori, istituzionalmente corretto”.
All’incontro, presieduto dall’assessore, nello spirito di
collaborazione, hanno partecipato i tre dirigenti generali dei
dipartimenti interessati: Gianluca Galati, Rosaria Barresi e Dario
Cartabellotta, rispettivamente all’Energia, agli Interventi
strutturali e Infrastrutturali in agricoltura, e Francesca
Marceno’, responsabile del Piano energetico regionale.
sts/pm
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