AGENZIA DELLE ENTRATE, stop all’obbligo di pagare le cartelle | Non cacci più un euro di tasca tua

Con questo metodo si può evitare di pagare le cartelle esattoriali.
Le cartelle esattoriali sono atti ufficiali con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia) notifica ai contribuenti il pagamento di tributi, sanzioni o altri debiti verso lo Stato o enti locali. Vengono emesse a seguito del mancato pagamento di imposte come IVA, IRPEF, IMU o multe stradali e rappresentano un titolo esecutivo che consente all’amministrazione di avviare procedure di riscossione forzata.
Una cartella esattoriale contiene l’indicazione dell’importo da pagare, la natura del debito, il soggetto creditore e le istruzioni per il pagamento. Il destinatario ha generalmente 60 giorni dalla notifica per saldare il debito o presentare un ricorso in caso di errori o contestazioni. Se il pagamento non avviene nei tempi previsti, possono scattare misure come pignoramenti, fermi amministrativi su veicoli o ipoteche su immobili.
Esistono strumenti per gestire o ridurre il debito, come la rateizzazione, che permette di dilazionare il pagamento in più rate, o le rottamazioni, che consentono di estinguere il debito senza sanzioni e interessi di mora. In alcuni casi, i debiti di importo minimo vengono annullati tramite condoni fiscali.
Negli ultimi anni, il governo ha introdotto misure per semplificare la riscossione e limitare gli effetti negativi delle cartelle, cercando di bilanciare l’esigenza di recuperare crediti con la tutela dei cittadini in difficoltà economica.
Pignoramento e tempi di azione dell’AdER
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) può avviare il pignoramento già dopo 60 giorni dalla notifica di una cartella esattoriale, o dopo 180 giorni in caso di accertamento immediatamente esecutivo.
Tuttavia, se trascorre oltre un anno dalla notifica senza che sia stato intrapreso alcun pignoramento, l’AdER perde il diritto di procedere immediatamente. Per riprendere l’azione esecutiva, deve prima inviare un’intimazione di pagamento, un atto che sollecita nuovamente il contribuente a saldare il debito.

L’intimazione di pagamento e i diritti del contribuente
L’intimazione di pagamento è un avviso ufficiale che concede 5 giorni per mettersi in regola prima dell’avvio del pignoramento. Se l’AdER procede senza aver prima notificato questo avviso, l’azione esecutiva è nulla, e il contribuente può opporsi in tribunale.
Questa regola, stabilita dall’art. 50, comma 2, del DPR 602/1973, tutela chi ha ricevuto una cartella da oltre un anno. Dopo la notifica dell’intimazione, il contribuente può scegliere di contestare il debito, se prescritto, o richiedere una rateizzazione, che sospende ogni azione esecutiva o cautelare.