Agenzia delle Entrate, partita oggi la ‘Raccomandata della Morte’: la nuova imposta obbligatoria in busta gialla

Ancora una tassa da pagare per gli italiani. Un vero e proprio salasso per le famiglie italiane. Tutti la pagheranno da questo momento.

Sembra proprio non esserci fine per quello che riguarda le tasse da pagare da parte dei nostri cari concittadini italiani. Una lista infinita di importa da pagare che vanno ad allungare la lista di quelli che sono i costi che le famiglie della nostra penisola devono sostenere.

Che la cara Italia sia tra i paesi più colpiti per quello che riguarda la stretta fiscale e questo di sicuro non gioca a favore dei cittadini che si trovano in netta difficoltà di fronte a dei conti che sembrano proprio non tornare mai. Come se tutto questo non fosse sufficiente, ecco che compaiono nuove voci.

Ancora una volta il buon cittadino che credeva che le cose sarebbero cambiate, si rende conto che in effetti non é affatto così. Non sono pochi i cittadini che dovranno fare i conti con una scadenza.

Per quest’anno si accorciano i tempi e sappiamo che rispettare i termini è veramente importante per evitare di dover pagare una salatissima mora. Ma di cosa si sta parlando? Ci sono dei chiarimenti da avanzare per evitare di confondere le idee che sembrano non essere proprio chiare.

Sotto lo scacco le attività

Ancora una volta ad essere sotto lo scacco dell’agenzia delle entrate ci sono finite le attività economiche. Gli imprenditori da molti anni lamentano che, dopo aver pagato le tasse per loro non resta più nulla e questo sembra essere la verità se si guadano i conti di molti professionisti.

In particolare si tratta di un’imposta a livello regionale che deve essere corrisposta calcolando quella che è la differenza tra i ricavi e i costi di quello che è il core business dell’azienda in questione.

Si accorciano le scadenze Irap

Si sta parlando dell’Irap che come gli italiani ben sanno è l’imposta che va a finanziare il Servizio Sanitario Nazionale. Le società semplici devono pagarla entro il 30 settembre, invece gli altri entro il 9 mese successivo alla chiusura del periodo di imposta.

Il calcolo dell’imponibile cambia a seconda della categoria di soggetti passivi. Ovviamente anche in base al regime fiscale e a quelli che sono i loro guadagni.