AGENZIA DELLE ENTRATE, lettere spietate a tutti coloro che lavorano in questo settore: se lavori qui preparati a piangere

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate – fonte Instagram – sicilianews24.it

Tutte le novità su avvisi bonari, pagamenti e contestazioni: cosa cambia nel 2025. 

Gli avvisi bonari, strumento con cui l’Agenzia delle Entrate comunica ai contribuenti eventuali irregolarità nelle dichiarazioni fiscali, subiranno modifiche significative a partire dal 1° gennaio 2025. Con la riforma fiscale, i termini per il pagamento delle somme dovute vengono estesi da 30 a 60 giorni, offrendo ai contribuenti più tempo per regolarizzare la loro posizione senza incorrere in sanzioni aggiuntive. Questa misura mira a semplificare i rapporti con il Fisco, favorendo una definizione più agevole e tempestiva delle pendenze fiscali.

La nuova normativa, introdotta dal D. Lgs. 5 agosto 2024, n. 108, si applica sia agli avvisi bonari iniziali sia a quelli definitivi successivi a eventuali chiarimenti forniti dal contribuente. Per gli avvisi recapitati a intermediari abilitati, come commercialisti o consulenti fiscali, è previsto un termine maggiorato di 90 giorni. Questa flessibilità aggiuntiva è pensata per ridurre le difficoltà operative, incentivando una risoluzione rapida delle irregolarità.

Un ulteriore vantaggio introdotto dalla riforma riguarda la possibilità di mantenere le riduzioni sulle sanzioni per chi effettua il pagamento entro i nuovi termini. Questo aspetto garantisce un equilibrio tra le esigenze del Fisco e quelle dei contribuenti, evitando aggravi economici e promuovendo un dialogo più costruttivo con l’Amministrazione finanziaria.

Con queste modifiche, il Governo punta a rendere il sistema fiscale più accessibile e a favorire un rapporto di maggiore fiducia tra cittadini e istituzioni. L’estensione dei termini e la semplificazione delle procedure rappresentano un passo importante verso un modello fiscale più moderno e inclusivo, riducendo le tensioni legate alla gestione degli obblighi fiscali.

Tempistiche e chiarimenti operativi

Fino al 31 dicembre 2024, i termini per il pagamento restano fissati a 30 giorni, anche se l’avviso viene notificato nel 2025. Ad esempio, un avviso elaborato il 5 dicembre 2024 e notificato il 3 gennaio 2025 seguirà ancora le vecchie regole. Dal 2025, invece, i contribuenti avranno 60 giorni sia per il pagamento che per presentare eventuali giustificazioni tramite il portale telematico Civis.

Resta invariata, invece, la tempistica per i redditi soggetti a tassazione separata: in questi casi, il pagamento deve essere effettuato entro 30 giorni senza interessi o sanzioni, pena l’iscrizione a ruolo con relative penalità. La riforma punta a garantire maggiore flessibilità e chiarezza per i contribuenti, evitando ulteriori complicazioni.

Delusione
Delusione – fonte pexels – sicilianews24.it

L’uso dell’intelligenza predittiva nei controlli

Il D. Lgs. n. 13 del 2024 introduce un nuovo algoritmo basato sull’intelligenza predittiva per selezionare i contribuenti a maggior rischio di controllo fiscale. Tra i più esposti figurano professionisti e lavoratori autonomi con documentazione incompleta o contabilità non automatizzata, imprese operanti in settori ad alto rischio come commercio e turismo, dichiarazioni con discrepanze nei dati e irregolarità nei pagamenti IVA.

Le aziende in settori più soggetti all’evasione fiscale e contribuenti con incongruenze tra redditi dichiarati e dati verificabili saranno oggetto di controlli più frequenti. Con queste innovazioni, il Fisco mira a migliorare l’efficacia dei controlli, focalizzandosi su aree critiche e riducendo errori nelle verifiche.