“Piu’ sicurezza per i magistrati, per le scorte, per i testimoni di giustizia” e “Subito il bomb jammer per Di Matteo e la scorta” sono alcuni degli striscioni esposti davanti l’ingresso della Prefettura di Palermo dalle Agende rosse, il movimento che ha indetto una “mobilitazione permanente” per manifestare solidarieta’ ai Pm del processo per la trattativa Stato-mafia, destinatari di ripetute minacce da parte del boss Toto’ Riina. “Siamo qui affinche’ per questi magistrati -dice Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e leader delle Agende rosse- siano adottati in tempi rapidi misure di sicurezza adeguate prima che si possa verificare qualcosa di terribile, come e’ successo gia’ nel 1992. Anche Falcone chiese piu’ protezione e sappiamo poi come fini’. La verita’ -prosegue Borsellino- e’ che c’e’ una parte di Stato che si oppone alla verita’ sulle stragi e sulla trattativa. Per questa ragione dobbiamo stare al fianco di questi magistrati che portano avanti le indagini sulla trattativa”. I dimostranti sono una cinquantina, tengono bene in vista le loro agende rosse e urlano “resistenza” davanti alla Prefettura.
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