Afghanistan, Mattarella “Sconcertante il no all’accoglienza”
ROMA (ITALPRESS) – “La politica migratoria non è diventata mai una materia comunitaria e questo è singolare. Questa carenza, questa omissione, questa lacuna non è all’altezza delle aspirazioni e del ruolo dell’Unione Europea. Molti Paesi sono frenati da preoccupazioni elettorali contingenti ma così si finisce per aiutare gli scafisti. È come se si rinunciasse alla possibilitá di spiegare alla pubblica opinione che si può ignorare quel fenomeno. Invece va governato e spiegare alle pubbliche opinioni che cosa va fatto. All’Europa conviene occuparsene e aspettare che non sia più possibile farlo e occorre farlo con accessi governati”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dialogando con gli studenti per il 40° seminario per la formazione federalista europea in occasione dell’80° anniversario del Manifesto di Ventotene.
“In questi giorni appare sconcertante che si registri qua e là nell’Unione Europea solidarietà nei confronti degli afghani ma poi si dice che devono rimanere lì perché non li accoglieremmo. Questo non è all’altezza dei valori del ruolo storico dell’Unione”, aggiunge il capo dello Stato.
“L’Ue deve avere un dialogo collaborativo con l’Africa per governare insieme questo fenomeno e spero che anche questo possa essere tema della Conferenza sul futuro dell’Unione”, dice ancora il presidente della Repubblica.
“Ogni grande cambiamento è preceduto da vigilie e periodi di resistenza ed è quello che avvenne qui allora a Ventotene. Il fascismo aveva mandato qui diverse persone per costringerle a non pensare e impedire che seminassero pericolose idee di libertà. Mandò al confino Spinelli e recluse Terracini e Pertini in carcere”, sottolinea il capo dello Stato.
“Il contesto in cui nacque il manifesto era questo: vigiliate a difesa della democrazia contro le derive che mettono in pericolo la libertà. Sono insegnamenti senza tempo che erano espressi con grande fede nella libertà, la fiducia nel corso della storia e queste sono lezioni senza scadenze temporali”, aggiunge il presidente.
“In questo periodo siamo investiti in tante sfide globali e quella sollecitazione a difendere la libertà vale ancora oggi pienamente, e si accompagna anche adesso all’esortazione di percorrere più velocemente la strada europea come presidio di libertà e diritti. Per questo rappresenta ancora un punto di riferimento”, conclude Mattarella.