Afghanistan, Draghi “Riflettere su quanto accaduto per tracciare futuro”

ROMA (ITALPRESS) – “La prima cosa che bisogna fare forse non e’ la piu’ importante. Ma la prima cosa e’ riflettere sull’esperienza avvenuta. Ricordiamoci che la guerra in Afghanistan e’ la prima risposta degli Stati Uniti all’attentato alle Torri Gemelle. Quindi il bilancio che noi traiamo non e’ un bilancio solo sulla guerra in Afghanistan, e’ il bilancio di questi ultimi venti anni e del ruolo che l’Occidente ha avuto in tutto il mondo arabo. Ma forse ancora piu’ importante che guardare al passato e discutere di bilanci e’ tracciare il futuro. E il futuro per l’Italia e’ fatto di difesa dei diritti fondamentali, di difesa dei diritti delle donne, di protezione di tutti coloro che si sono esposti in questi anni nella difesa di questi diritti in Afghanistan. Questo deve essere perseguito in tutti i contesti possibili”.

Cosi’ il presidente del Consiglio Mario Draghi intervistato dal Tg1. “Certamente in questa grande opera di collaborazione mondiale entreranno Stati come la Cina, la Russia, l’Arabia Saudita, la Turchia – ha aggiunto Draghi – E tutti questi Stati sono membri del G20. Quindi il G20 offre naturalmente una sede dove poter avviare questa opera di collaborazione”. Draghi ha poi ringraziato i militari italiani. “L’Italia ha perso 54 soldati e ci sono stati circa 700 feriti – ha detto il premier – Alle loro famiglie voglio dire che il loro sacrificio non e’ stato vano, hanno fatto del bene”.

Riguardo alla situazione contingente, con la necessità di proteggere la popolazione civile, Draghi ha affermato che la Ue sarà all’altezza della situazione. “Abbiamo parlato stamattina con la Cancelliera Merkel – ha detto Dragi – Abbiamo soprattutto parlato delle operazioni di evacuazione dell’Aeroporto di Kabul, ma abbiamo iniziato a tratteggiare quelle che saranno le linee fondamentali della cooperazione a livello europeo. Siamo tutti consapevoli che la cooperazione e’ assolutamente necessaria per affrontare due obiettivi: l’accoglienza e la sicurezza”.

“Ma anche l’accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle liberta’ fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne – ha aggiunto il premier – Questo e’ un piano complesso, richiede una cooperazione stretta fra tutti i Paesi ma soprattutto, in primis, tra quelli europei. Il secondo aspetto riguarda la sicurezza, dove dovremo prevenire infiltrazioni terroristiche”. Per quanto riguarda gli italiani, “l’opera di rimpatrio dei diplomatici, dei militari, dei collaboratori afghani continua. La gran parte della rappresentanza diplomatica e’ arrivata a Roma il 16 agosto. Sul campo ci sono ancora delle squadre militari e dei diplomatici (molto pochi) che dovranno aiutare l’evacuazione di altri nostri concittadini che sono li’ e dei collaboratori afghani e delle loro famiglie quando le condizioni lo permetteranno”.