ROMA (ITALPRESS) – L’effetto dell’ampliata offerta di mercato e della ridotta richiesta da parte degli inquilini, rispetto ad anni “normali”, si notano sui canoni di affitto, in calo mediamente del -7,5%. Il dato emerge dal report sull’andamento dei canoni di affitto pubblicato da Solo Affitti, network leader sul mercato della locazione, che specifica come il calo sia generalizzato per tutti i tagli immobiliari, con punte negative per i trilocali (-8%), che soffrono di una minore richiesta, e meno marcati per i quadrilocali e gli immobili più spaziosi (-7,2%), che invece risultano in crescita nelle preferenze degli inquilini.
La riduzione dei canoni risulta diversa a seconda della dimensione urbana: molto pronunciato nelle grandi città (-9,5%), dove l’offerta è cresciuta maggiormente e la riduzione della domanda di studenti e lavoratori trasfertisti si è fatta sentire di più, molto meno nelle città di medio-piccole dimensioni (-3,8%).
Guida la classifica dei cali di prezzo Milano (-16%, ovvero mediamente -200 euro al mese), seguono Venezia-Mestre (-12%, ovvero -88 euro mensili in mese), Bologna (-11%, uno sconto di ben -91 euro), Roma (-89 euro), Firenze (-75 euro) e Perugia (-10%), Napoli e Genova (-9%), Torino (-8%). Stabili o in leggera crescita i canoni in pochissime città: Cagliari (-1%), Potenza (invariati), Catanzaro e Campobasso (+1%). Il canone medio italiano è passato dai 616 euro del 2019 ai 570 euro del 2020. Le conseguenze sui canoni di affitto dell’emergenza sanitaria Covid-19 ha determinato un ritorno dei prezzi sul mercato della locazione ai valori del 2016.
Sui prezzi d’affitto – ha rilevato Solo Affitti – ha impattato una crescita dell’offerta di immobili, soprattutto nelle zone più centrali, legata all’afflusso di appartamenti precedentemente destinati all’affitto breve e che ora vengono proposti sul segmento residenziale oltre che l’andamento della domanda di locazione.
In calo due segmenti particolarmente influenzati dall’emergenza sanitaria Covid-19: quello dei lavoratori trasfertisti (29,5% delle richieste, in calo del -3,7%), che hanno approfittato dell’emergenza sanitaria per proseguire la propria attività in smart working, e quello degli studenti fuori sede (14,8% della domanda, in calo di -3,2%), alcuni dei quali hanno deciso di sfruttare la didattica a distanza viste le incertezze sulla possibilità di seguire l’anno accademico in presenza. Cresce, invece, la domanda di affitto residenziale “classica” (54% del totale della richiesta abitativa, in aumento del +7,8% rispetto allo scorso anno), che beneficia anche di canoni di locazione in calo, trovando opportunità interessanti sul mercato.
Andamenti che influiscono sulla domanda da parte delle famiglie, con figli (24,5% del totale, a +1,2%) o senza figli (43,2%, a +4,2%), che fa da contraltare al ridimensionamento della fetta di inquilini che cercano casa da soli (20,7%, in calo di 3,1 punti rispetto al 2019). Come prevedibile, anche se in maniera tutto sommato limitata, risulta in calo anche il fenomeno della condivisione dell’appartamento, che rappresenta l’11,6% della domanda di locazione e che perde 2,4 punti percentuali rispetto allo scorso anno.
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