Aeroporti siciliani. Una norma inserita in uno dei quattro disegni di legge ‘collegati’ alla finanziaria prevede la dismissione delle quote pubbliche nelle società di gestione degli aeroporti siciliani.
Due commi dal contenuto criptico, inseriti nell’articolo 8 di uno dei quattro “collegati” alla Finanziaria, potrebbero mettere in vendita nel giro di poche settimane l’intero sistema aeroportuale siciliano.
La norma prevede il taglio dei trasferimenti pubblici per chi non si adeguerà nel giro di 90 giorni da quando sarà pubblicata in Gazzetta se mai verrà approvata, pena una riduzione del 10 per cento dei trasferimenti correnti in favore delle amministrazioni inadempienti.
Contrari i 5stelle ma anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che parlano già di incostituzionalità.
“Ho forti dubbi sul fatto che una legge regionale possa imporre processi di privatizzazione che la legge affida ai soci degli aeroporti – dichiara il Sindaco Leoluca Orlando – e non vorrei che la norma in discussione all’ARS serva soltanto a fare indebite pressioni sugli enti locali.
Nessuna chiusura ideologica ma certamente nessuna condivisone per tempi e modalità del percorso previsto dalla legge regionale. Soprattutto per Palermo, mentre la Gesap ha in corso e programmati interventi strutturali per decine di milioni di euro che accompagnano la crescita di traffico e rotte sull’aeroporto il cui valore è in crescita esponenziale, credo sia da escludere del tutto qualsiasi ipotesi di privatizzazione, ancor più se frettolosa e confusa col rischio di favorire solo interessi speculativi.”
A svelare il contenuto del testo è la deputata grillina Stefania Campo: “Il Movimento 5Stelle all’Ars contro la privatizzazione degli aeroporti siciliani, nascosta tra le pieghe dell’articolo 8 di uno dei quattro collegati alla Finanziaria – scrive Campo – quello in materia di personale, di enti locali e altre disposizioni. Il rischio che questa disposizione venga inserita tra gli emendamenti al testo definitivo che si appresta a sbarcare in aula a Sala d’Ercole è altissimo”.
“Sembra quasi un voler imporre tale scelta ai Comuni siciliani che detengono quote aeroportuali – continua Campo – Possibile che la Città metropolitana di Catania, il Libero consorzio comunale di Siracusa e il Comune di Catania, che insieme detengono quasi il 27 per cento delle quote di Sac, il Comune di Comiso con il 35 per cento di Soaco, la Città metropolitana di Palermo, il Comune di Palermo e il Comune di Cinisi che insieme hanno quasi il 76 per cento di Gesap, il Comune di Pantelleria con il 10 per cento di Gap non dicano nulla? Sono, o non sono, a conoscenza dello scippo che potrebbe avvenire in piena luce del sole nei loro confronti?”.
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