Aeronautica Militare intercetta velivolo civile: aveva perso contatto

Aeronautica Militare intercetta velivolo civile. Un caccia F-2000 Eurofighter dell’Aeronautica Militare, in prontezza per il servizio di sorveglianza dello spazio aereo, si è alzato rapidamente in volo questa mattina dalla base aerea di Istrana (TV), sede del 51° Stormo, per intercettare un velivolo civile Gulfstream IV decollato dall’Aeroporto Tel Aviv – Ben-Gurion (Israele) e diretto a Samedan (Svizzera), che durante il sorvolo dello spazio aereo nazionale aveva perso il contatto radio con gli operatori addetti al controllo del traffico aereo (ATC).

L’ordine di decollo immediato – in gergo tecnico “scramble” – è stato dato dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon in Spagna, ente NATO responsabile nell’area, in coordinamento con il Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico e gli enti della Forza Armata deputati alla sorveglianza dello spazio aereo nazionale e NATO.

Aeronautica Militare intercetta velivolo civile, scortato fino al confine dello spazio aereo nazionale

Il personale “guida caccia” del 11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico ha fornito al pilota del caccia Eurofighter in volo le informazioni necessarie per intercettare il velivolo che stava sorvolando lo spazio aereo nazionale. Giunto nell’area interessata, il caccia F-2000 Eurofighter del 51° Stormo di Istrana ha identificato il velivolo civile che stava sorvolando lo spazio aereo nazionale nei cieli tra la Laguna di Venezia e Mestre per la prevista VId (Visual Identification) e dopo aver accertato che non ci fossero condizioni di emergenza, lo ha scortato fino al confine dello spazio aereo nazionale.

Il complesso sistema di difesa mediante il quale l’Aeronautica Militare assicura senza soluzione di continuità la sorveglianza dello spazio aereo nazionale è integrato, anche in tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla NATO.

Caso di ordine di intervento immediato dei caccia

La catena di allertamento per questo tipo di eventi e per le violazioni dello spazio aereo prevede infatti che l’ordine di intervento immediato dei caccia (“scramble”) venga impartito dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon (Spagna), l’ente della NATO responsabile del servizio di sorveglianza dello spazio aereo nell’area che integra le capacità di sorveglianza e controllo del 11° gruppo D.A.M.I. e 22° Gruppo radar.

Tre sono gli Stormi dotati di assetti Eurofighter, che l’Aeronautica Militare impiega per il servizio di Difesa Aerea: il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle ed il 37° Stormo di Trapani, i quali alimentano a turno, secondo necessità, anche una cellula temporanea presso la base del 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018 inoltre, nel sistema di Difesa Aerea sono stati integrati anche i velivoli F35 del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani.

Costante attività di supervisione

Nella catena di difesa aerea NATO fanno parte anche l’11° Gruppo D.A.M.I. (Difesa Aerea Missilistica Integrata) di Poggio Renatico (FE) e il 22° Gruppo Radar di Licola (NA), i cui controllori che hanno il compito di avvistare e identificare tutto il traffico aereo che opera nello spazio aereo nazionale e controllare gli assetti della Difesa Aerea per intercettare le potenziali minacce aeree.

L’Air Operation Centre nazionale svolge compiti fondamentali nell’organizzazione del servizio di difesa aerea ed effettua una costante attività di supervisione sul corretto funzionamento del dispositivo. Qualora si presenti una minaccia non militare allo spazio aereo italiano, l’IT-AOC riprende il comando dei velivoli intercettori affidati alla NATO, per la successiva azione di contrasto.

Ciò avviene quando un velivolo civile in transito nello spazio aereo nazionale evidenzi una condotta anomala e, quindi, potenzialmente pericolosa per la sicurezza, oppure qualora necessiti di supporto aereo per problemi tecnici che ne compromettano la sicurezza del volo, come nel caso odierno, dovuto alla perdita di comunicazioni radio.