Aeronautica Militare, attività di addestramento in un eventuale scenario operativo

Iraq. Quando in Patria tutti dormono, un elicottero viene abbattuto in zona di operazioni. A bordo l’equipaggio sta bene, tranne un operatore di volo che in seguito al crash è rimasto ferito e non può muoversi.

Al Task Force Air Kuwait Headquarters, con le informazioni sommarie relative alla scomparsa dai radar della traccia del velivolo, viene attivata la missione di recupero.

I velivoli F-2000 italiani raggiungono l’area di potenziale impatto dell’elicottero e con i sensori di bordo identificano delle postazioni nemiche, un check point di Daesh. Ingaggiano una serie di attacchi per neutralizzarli e garantire così la sicurezza delle operazioni.

Successivamente vengono effettuate delle ricognizioni dell’area per identificare la posizione del personale rimasto isolato e viene stabilito il contatto radio.

Gli elicotteri con le forze di estrazione a bordo possono raggiungere l’area di sbarco.

Le forze speciali raggiungono il personale isolato, lo identificano e forniscono il supporto sanitario per stabilizzare e imbarellare lo specialista infortunato. Nel mentre gli elicotteri si sono rialzati in volo.

Improvvisamente truppe nemiche ingaggiano un attacco con armi leggere. Gli operatori del 9° e 17° Stormo dell’Aeronautica Militare neutralizzano la minaccia, quando, da lontano, vengono lanciati colpi di mortaio verso l’area di operazioni.

Gli Eurofighter, che continuavano a pattugliare la zona, ingaggiano le postazioni nemiche fino a neutralizzarle e dichiarare nuovamente l’area bonificata e sicura per fare riatterrare gli elicotteri CSAR, che, prontamente, si presentano nella zona per recuperare le forze di estrazione che scortano l’equipaggio rimasto isolato dopo l’abbattimento oltre le linee nemiche.

Questo descritto sopra è un ipotetico scenario di guerra in cui, diversi assetti nazionali militari e civili impegnati in missioni nei teatri di crisi, potrebbero trovarsi, facendo aumentare la possibilità che si verifichino situazioni di isolamento, come descritti prima.

Una delle peggiori eventualità per gli equipaggi di volo militari è infatti quella di essere abbattuti o di cadere per un guasto meccanico in zone controllate da forze nemiche.

In tali contesti potrebbe anche accadere che del personale civile si possa trovare in analoghe situazioni di pericolo, come ad esempio, i dipendenti di un’ambasciata in un paese in cui si scatena una rivolta oppure i giornalisti embedded che seguono i militari in un determinato teatro operativo.

E’ dunque indispensabile addestrare la capacità di “Personnel Recovery” al fine di recuperare del personale isolato in tempi brevi e con interventi mirati e tempestivi.

Per tale motivo, dal 19 al 28 novembre 2019, l’Aeronautica Militare ha svolto una serie di attività mirate ad addestrare tutte le sue componenti capaci di costituire una “Personnel Recovery Task Force Air” in un eventuale scenario operativo.

Hanno preso parte all’esercitazione 5 velivoli F-2000A Eurofighter provenienti dal 4° (Grosseto), 36°(Gioia del Colle), 37° (Trapani) e 51° Stormo (Istrana), 2 elicotteri HH-139A del 82° Centro (Trapani) e del 83° Gruppo Combat SAR (Cervia) dipendenti dal 15° Stormo (Cervia), un velivolo CAEW che la prima settimana ha operato dall’aeroporto di Pratica di Mare, i Fucilieri dell’aria e gli Operatori Supporto Tattico alle Operazioni Speciali  rispettivamente del 9° (Grazzanise) e 17° Stormo (Furbara). E’ stata inoltre costituita una “White Cell” con funzioni di supervisione, coordinamento e direzione dell’Esercitazione con personale proveniente dal Comando Forze da Combattimento (Milano), dal Comando delle Operazioni Aeree (Poggio Renatico – FE) e dal Comando Forze di Supporto e Speciali (Roma).

La “Personnel Recovery Week” si è conclusa il 28 novembre a Trapani finalizzata al consolidamento del processo organizzativo dell’Aeronautica Militare, necessario a pianificare e condurre le future campagne di recupero di personale rimasto isolato in area di crisi, in ambienti interforze e internazionale.

La “PR-Week 19-01” è stata un’esercitazione nazionale single service pianificata dal Comando Forze Combattimento e che si è posta l’obiettivo di mantenere e ampliare le capacità Personnel Recovery (PR) degli equipaggi di F-2000, della componente ad ala rotante e delle forze di estrazione, mediante il consolidamento della conoscenza reciproca delle capacità degli assetti operanti in ambiente PR, la valutazione e il miglioramento dell’integrazione dei sistemi di Comando e Controllo Aerotrasportati attraverso  lo svolgimento di missioni PR tra gli assetti F-2000, CAEW, HH-139A in configurazione Combat-SAR ed le Extraction Forces, con un limitato ricorso alla simulazione.

A partire dal 2018, nell’ambito di analoghe esercitazioni, ai velivoli AMX sono stati affiancati i Reparti F-2000 che hanno cooperato con i reparti di volo e le forze di superficie del Comando delle Forze Speciali e di Supporto, allo scopo di addestrare il rispettivo personale in missioni PR nei ruoli RESCORT, RESCUE MISSION COMMANDER, RESCUE VEHICLE ed EXTRACTION FORCES, capitalizzando così il know how importato sulla linea Eurofighter dai piloti provenienti dalle linee già operative e qualificate nella specialità.

Come dichiarato dal Col. Marco Bertoli, Direttore dell’Esercitazione, “la PR Week 19-01 ci ha dato l’opportunità di amalgamare ed addestrare tutte le componenti di una Personnel Recovery Task Force Nazionale dell’Aeronautica Militare” proprio perché condotta con tutti i Reparti del Comando Squadra Aerea che concorrono ad esprimere tale capacità nazionale sia a livello interforze, sia in ambito internazionale e NATO.

Il Comandante del 37° Stormo, il Col. Mauro GNUTTI, in occasione del Media Day, organizzato alla presenza degli organi della Stampa e delle TV locali, ha infatti ricordato che “bisogna addestrarsi in chiave interforze, interagenzia ed anche internazionale, perché i nuovi scenari di impiego sono sempre più complessi” e dove la tempestività di intervento diventa il fattore determinante per il buon esito dell’operazione. Poiché la possibilità di successo del recupero diminuisce all’aumentare del tempo di permanenza della persona rimasta isolata dietro le linee nemiche, sono diverse le azioni che possono essere intraprese con largo anticipo rispetto alla pianificazione in modo da ridurre i tempi decisionali e i processi esecutivi: questa fase è la preparazione e comprende non solo lo sviluppo delle policy, della dottrina, la definizione dell’equipaggiamento più idoneo, ma anche l’addestramento in ottica di standardizzazione operativa e tattica come quello offerto dalla PR Week 19-01.