Addio pensione, la nuova misura per i giovani ha un nome particolarissimo ma è molto più conveniente: tutti la vorranno quando si spargerà la voce
Pensione per i giovani: cambia nome e cambia forma, questa è sensazionale
Una delle principali paure dei giovani lavoratori italiani è quella della pensione. Nel nostro paese, infatti, la situazione non è delle migliori e questo comporta il timore che, poiché l’età media della popolazione si sta alzando sempre di più, quando toccherà a loro ritirarsi dal lavoro e percepire il cedolino mensile non ci sia più nessuno che versi i contributi, poiché i giovani saranno pochissimi così come i lavoratori.
Per questo motivo, sempre più persone si stanno affidando a fondi pensionistici complementari del tutto indipendenti da INPS o dalla propria cassa previdenziale di riferimento: accantonando mensilmente una parte del proprio stipendio, di fatto, si va nel corso del tempo a comporre quella che poi costituirà la pensione che si percepirà da una certa età in poi.
Oggi vi parliamo della nuova misura per i giovani che, sebbene con un nome molto particolare, sta già facendo ampiamente parlare di sé: ecco di cosa si tratta, chi la percepirà e perché c’è così tanto entusiasmo in merito.
Arriva la nuova pensione per i giovani: cambia tutto
La Legge di Bilancio 2025, tra le altre cose, sta anche parlando di previdenza sociale, soprattutto per i più giovani. A tal proposito, il Partito Democratico ha presentato un emendamento piuttosto interessante, che già aveva avanzato lo scorso anno ma che a quel tempo non era stato attuato per mancanza di fondi. Si tratta della pensione di garanzia per i giovani che, se venisse o, dal 1° gennaio 2025 entrerebbe in vigore: per questo passaggio, però, è necessario attendere la conferma finale della legge.
Si tratta di una forma pensionistica pensata per chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996, quindi con il sistema contributivo. L’obiettivo è quello di stabilire un importo minimo sotto al quale non si può andare anche nel caso dei lavoratori che, con i soli contributi versati, non riescono a raggiungere un importo adeguato. Ecco nel dettaglio come funzionerebbe.
Come funziona la nuova pensione
Innanzitutto, si partirebbe da una maggiorazione dell’importo minimo di pensione, misura nella quale rientrerebbero anche i periodi di ricerca attiva del lavoro o quelli dedicati alla cura di un famigliare entro un determinato grado. Inoltre, si introdurrebbe un Assegno di garanzia, cioè un’integrazione al trattamento pensionistico. Per il finanziamento di questa pensione, nel 2025 verrebbero stanziati 100 milioni di euro, cifra che raddoppierebbe nel 2026 e triplicherebbe nel 2027: bisogna però attendere la conferma della Legge di Bilancio.