AcquaEnna avvia centinaia di distacchi di contatori contro i morosi
AcquaEnna. “Dalla giornata di ieri, la società di gestione del servizio idrico AcquaEnna sta procedendo a un lungo elenco di distacchi di contatori per gli utenti morosi, nei comuni della provincia ennese. Un intervento massiccio che riguarda centinaia di utenti, tra cui attività imprenditoriali e condomini, che possiamo ipotizzare, coinvolgerà migliaia di persone, visto che i condomini sono considerati unico utente”.
Lo dice il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste che negli scorsi mesi aveva presentato anche un’interrogazione a Palazzo Madama rivolta al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, chiedendo di intervenire sulla vergognosa gestione del servizio idrico da parte della società ennese.
Adesso il senatore e i consiglieri comunali 5 Stelle Cinzia Amato e Davide Solfato tornano a gamba tesa su vicende che toccano troppo da vicino la vita dei cittadini.
AcquaEnna: vigilare sul rispetto delle norme e a tutela dei consumatori
“Verificheremo – affermano i due consiglieri Amato e Solfato – che questo intervento di massa stia avvenendo nel rispetto delle norme e a tutela dei consumatori. Per quanto le morosità vadano penalizzate, trattandosi di un bene primario, AcquaEnna non può procedere al distacco dei contatori in maniera sic et simpliciter, come purtroppo è suo malcostume fare”.
“Ci accerteremo che le disposizioni di legge – prosegue il parlamentare Trentacoste – che impongono la preventiva notifica dei solleciti e dei successivi distacchi, siano state rispettate. In caso contrario la questione verrà subito segnalata alle neo istituite commissioni tecniche chiamate a valutare la gestione del servizio idrico, augurandoci che le stesse possano, una volta per tutte, dare risposta a tutte le problematiche che insistono sulla gestione del servizio da parte della società”.
“L’acqua – conclude Trentacoste – non è solo un bene primario, ma anche estremamente prezioso, per questo il Movimento 5 Stelle, sin dalla prima ora, sta conducendo una battaglia perché il servizio torni ad essere pubblico”.