Acqua: Comune di Pollina ottiene utilizzo del pozzo San Corrà
“Dopo il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua e la riduzione delle bollette, oggi la nostra comunità può festeggiare un altro importante risultato: quello dell’utilizzo dell’acqua per uso potabile del Pozzo San Corrà, che secondo le analisi è risultata chimicamente e batteriologicamente perfetta”.
Un percorso burocratico durato 5 anni
Lo dice Magda Culotta, sindaco di Pollina e deputato del Pd, dopo avere ricevuto dall’Asp l’autorizzazione sanitaria. Dopo un lungo percorso burocratico, durato infatti cinque anni, nei giorni scorsi il Genio Civile ha autorizzato il Comune di Pollina al prelievo dal pozzo San Corrà di 12 litri di acqua al secondo per uso potabile che serviranno tutte le utenze della frazione di Finale di Pollina, comprese quelle mai raggiunte prima d’ora.
Da agosto 2014, quando il Comune di Pollina è rientrato in possesso delle reti da parte della fallita A.P.S., l’amministrazione Culotta ha posto come obiettivo prioritario l’attivazione del Pozzo San Corrà, abbandonato da anni e senza le prescritte autorizzazioni di legge, nonostante fosse caratterizzato da un’enorme capacità idrica.
In questi anni il Comune per assicurare gli standard di sicurezza sanitaria previsti per legge ha sostenuto diversi investimenti come: la messa in sicurezza dell’area che circonda il pozzo, i controlli periodici dell’acqua, lo studio idrogeologico dell’area, l’acquisto delle pompe, la manutenzione dell’impianto elettrico e l’istallazione degli strumenti di misura.
Il prelievo dal pozzo consentirà di aumentare in modo considerevole le riserve d’acqua di Finale, diventando la principale fonte di approvvigionamento della frazione marina e superando le storiche deficienze del pozzo Difisa, che nel periodo estivo riduce sensibilmente la portata.
“La possibilità di utilizzo delle acque di San Corra’ – conclude il sindaco Culotta – è un traguardo storico perchè consentirà di guardare con più serenità al futuro economico e turistico del territorio, soprattutto in un periodo di grande siccità come quello che stiamo vivendo”.