Ad Acanto, nella elegante via Torrearsa n. 10, si è tenuta ieri una cena dedicata alla stampa per far degustare i menù di primavera del ristorante.
Salvatore Giuliano e Salvò Andò, rispettivamente Chef e patron del ristorante, hanno realizzato un menù della serata davvero interessante. Originale ed audace si è rivelata infatti la successione dei piatti così come del beverage. Dal mare alla terra, dal vino rosso al vino bianco l’itero menù presentato da Acanto ha più che soddisfatto i commensali, anche per la qualità impeccabile del personale di sala.
Salvo Andò, ex patron nostalgico del Tina Pica, con la sua energia ed il visibile amore per Acanto ci ha raccontato della crescita del ristorante: “Da tre anni a questa parte curiamo Acanto, attraverso una vera e propria attività di ristrutturazione del suo concept. Non vogliamo che Acanto resti ancora alla sola idea di aperitivo, che le era stata etichettata prima del nostro arrivo. Con Salvatore Giuliano, passo dopo passo, stiamo riuscendo nel nostro intento“.
La cucina di Salvatore Giuliano, come lo stesso racconta è una cucina semplice. “La materia prima è molto importante per me. Non deve obbligatoriamente esser costosa, ma ciò che conta è che si riesca a ricavare il meglio dai prodotti che abbiamo a disposizione. Dobbiamo seguire i ritmi della natura ed è per questo che il menù da Acanto lo rinnoviamo ogni tre mesi”, ha affermato chef Giuliano.
Il concept della cucina di Salvatore Giuliano è stato rispettato al meglio nel menù proposto, che ha visto molti piatti legati alla verdura di stagione.
Così è stato per tutti i piatti, dall’antipasto al dolce. Fave, piselli e asparagi sono solo alcuni degli elementi necessari per garantire un menù rispettoso della stagione primaverile.
Tra i piatti che più di ogni altri hanno lasciato entusiasta la stampa, il risotto (vialone nano) con carota, sedano, cipolla e spuma di taleggio, che se alla carta può sembrare di semplice realizzazione, in realtà il piatto si presenta costruito eccezionalmente sia dal punto di vista del gusto che delle consistenze.
Altro piatto che ha lasciato a bocca aperta i commensali è stato il dolce, denominato La “Passion” del Cioccolato. Mousse al cioccolato fondente e pepe nero e quenelle di cioccolato al caramello con sale maldon adagiato sopra. Il tutto servito con crema al passion fruit e piccole meringhe all’italiana. Una vera prelibatezza per il palato, ma anche alla vista.
All’insegna del mixology è stata aperta la serata. Una straordinaria e profumata rivisitazione de “L’americano”, preparato da Ivan Orlando, bar tender di Acanto, interpretato in chiave sicula poiché realizzato con amacardo, amaro a base di arancia e carciofo. Il cocktail di chiusura, arricchito con polvere di cioccolato, lime e frutti rossi.
Degna di nota è la complessa, completa e selezionata carta dei vini presenti da Acanto. Oltre 160 etichette presenti che spaziano dai vini autoctoni ai più pregiati Amaroni.
La cena da Acanto riservata alla stampa si è dunque rivelata un successo, permettendoci di scoprire un luogo elegante, raffinato ma al tempo stesso familiare, ideale per qualsiasi occasione.
Infatti, grazie alla presenza di una sala con porta a vetri, il luogo si presenta perfetto per l’organizzazione di eventi, con la certezza di mangiare e bere prodotti di qualità ed eccellenza.
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