Aborti clandestini a pagamento, arrestato falso medico nigeriano
Aborti clandestini a ragazze extracomunitarie, a Palermo la polizia arresta un nigeriano. Si chiama Elvis Osaretin Aiwansosa, responsabile in base all’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip dei reati di interruzione di gravidanza senza il consenso della donna.
Lesioni personali aggravate e atti persecutori. Lo stesso è stato denunciato, inoltre, per i reati di esercizio abusivo di professione medica e commercio di farmaci scaduti e imperfetti.
Agli inizi del 2016 una donna nigeriana aveva conosciuto il connazionale Aiwansosa. I due avevano intrapreso con lui una relazione sentimentale all’insaputa del marito. Successivamente rimaneva incinta, ma l’amante la costringeva ad abortire. Con la minaccia che se si fosse rifiutata avrebbe rivelato al marito la verità. Ma anche che avrebbe fatto del male a suo figlio, di cui conosceva l’istituto scolastico frequentato.
Relazione finita male
La donna, terrorizzata dalle minacce ricevute, accettava di sottoporsi all’intervento. Che sarebbe poi stato praticato dallo stesso amante, con strumenti rudimentali e farmaci di dubbia provenienza, all’interno della sua abitazione. A seguito del procurato aborto la donna iniziava a manifestare gravi emorragie tali da essere costretta ad essere trasportata in autoambulanza presso un nosocomio cittadino.
Decideva, pertanto, di interrompere la relazione con l’amante. Ma questi, non accettando la fine del rapporto, iniziava nei suoi confronti una serie reiterata di molestie persecutorie ed offensive. Continuando ad infastidirla con insistenti telefonate anche in orari notturni e aggressioni in strada.
Clienti da tutta Italia
Dalle indagini condotte dai poliziotti della Squadra mobile diretti da Rodolfo Ruperti è emerso che l’indagato era solito praticare aborti clandestini a pagamento. Soprattutto a ragazze extracomunitarie dalle quali veniva contattavano addirittura anche da altre città della Penisola.
Nel corso di alcune perquisizioni all’interno della sua abitazione gli investigatori della questura hanno, infatti, rinvenuto numerosi prodotti farmaceutici per l’induzione medica del parto e per il trattamento delle emorragie post aborto.