Abolizione Ora Legale: il dibattito é al capolinea | Cos’hanno deciso Italia ed Europa
Il dibattito sull’abolizione dell’ora legale è aperto ormai da anni, perché l’Italia è contraria
Il dibattito sull’abolizione dell’ora legale ha preso piede in tutta Europa e in Italia negli ultimi anni, portando a una crescente discussione pubblica su vantaggi e svantaggi di questa pratica. Introdotta in Italia nel 1966, l’ora legale consiste nello spostare gli orologi avanti di un’ora durante i mesi primaverili ed estivi, con l’obiettivo di sfruttare al meglio la luce solare e ridurre il consumo di energia.
Tuttavia, l’efficacia di questo meccanismo è stata messa in discussione, tanto che l’Unione Europea ha lanciato un’iniziativa per abolirla. La questione rimane aperta, con opinioni divergenti tra i vari Paesi membri e all’interno della stessa Italia.
Nel 2018, la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica in cui 4,6 milioni di cittadini hanno partecipato per esprimere la loro opinione sull’abolizione dell’ora legale. L’84% degli intervistati si è dichiarato favorevole all’eliminazione del cambio dell’ora, evidenziando il crescente malcontento nei confronti di questa misura.
Sulla base di questi risultati, la Commissione ha proposto di lasciare ai singoli Stati membri la scelta di mantenere o abolire l’ora legale, con l’idea di terminare il cambio stagionale già nel 2021. Tuttavia, a causa di disaccordi tra i governi europei, la decisione è stata posticipata, e attualmente il tema resta in sospeso.
I Paesi favorevoli all’abolizione dell’ora legale
I Paesi del Nord Europa, come Finlandia e Svezia, hanno espresso con forza il desiderio di abolire l’ora legale. Il motivo è semplice, durante il periodo estivo il sole tramonta più tardi, riducendo la necessità di spostare le lancette avanti per ottenere un risparmio energetico. Al contrario, i Paesi del Sud, come l’Italia, sostengono il mantenimento del cambio tra ora legale e ora solare, poiché consente di guadagnare un’ora di luce aggiuntiva nelle serate estive e di recuperare un’ora di luce durante le mattine invernali.
Anche la Germania, inizialmente favorevole all’ora legale, ha visto una crescente opposizione. D’altro canto, Stati del Sud Europa, come la Spagna e l’Italia, sono più inclini a mantenere l’ora legale per sfruttare i benefici economici derivanti da un maggiore utilizzo della luce solare nei mesi estivi.
Perché l’Italia è contraria e l’Impatto Economico
In Italia, il dibattito sull’abolizione dell’ora legale è particolarmente acceso. Secondo Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, l’adozione dell’ora legale ha consentito un risparmio energetico considerevole nel corso degli anni. Solo nel 2020, il risparmio energetico è stato di circa 400 milioni di kilowattora, pari a circa 66 milioni di euro. Questi dati dimostrano che l’ora legale rappresenta una strategia efficace per ridurre il consumo di energia elettrica, soprattutto nelle ore serali, quando l’illuminazione artificiale è maggiormente necessaria.
Tuttavia, esistono anche preoccupazioni relative agli effetti sulla salute e sul benessere. Diversi studi scientifici hanno evidenziato che il cambio dell’ora può influenzare negativamente il ciclo sonno-veglia, causando disturbi del sonno, stanchezza e, in alcuni casi, un aumento del rischio di problemi cardiaci. Inoltre, il cambiamento dell’orario può essere destabilizzante per le persone più anziane e per chi soffre di determinate patologie.