Un esordio che sa di rilancio, ribadendo la centralità crescente del Mezzogiorno nel panorama culturale italiano ed europeo: Palermo abbraccia gli Stati generali della Cultura, kermesse organizzata dal Sole 24 Ore che per la prima volta fanno tappa nel capoluogo siciliano, con una mattinata dedicata alla riflessione comune spaziando su più fronti, dalle modalità di fruizione ai nuovi strumenti di produzione culturale, intelligenza artificiale in primis.
Per l’evento, che proseguirà il 29 ottobre a Milano (Pirelli Headquarters) e il 5 novembre a Torino (Cavallerizza Reale), è stato scelto il Teatro Massimo come sede inaugurale con la partecipazione di scuole, istituzioni e rappresentanti del panorama culturale italiano: presenti tra gli altri il sindaco Roberto Lagalla, il vicesindaco Giampiero Cannella, il compositore Marco Betta e direttore generale Media and Business del Gruppo 24 Ore Federico Silvestri.
Due gli aspetti su cui si sofferma Lagalla: da un lato la cultura come vettore della crescita del Mezzogiorno, dall’altro la fuga ancora troppo diffusa dei giovani verso il nord Italia o l’estero. “Con questo appuntamento Palermo viene reinserita nel circuito del dibattito culturale nazionale, indicando una strada privilegiata per l’economia e la preparazione del futuro – sottolinea, – La cultura non è solo un elemento di formazione, ma anche di tradizione e innovazione. Quello della fuga dei giovani dalla Sicilia è un fenomeno che conosciamo da tempo e che stiamo affrontando nell’ambito di una globalizzazione che normalizza la mobilità intellettuale dei nostri ragazzi: istituzioni e imprese devono collaborare per consentire ai giovani di scegliere se andar via o meno. La nostra sfida è invogliarli a rimanere, su questo stiamo lavorando attraverso strumenti come il digitale”.
Per Cannella la scelta di Palermo per gli Stati generali della Cultura “è il segnale che questa città sta crescendo e attirando l’attenzione nazionale come luogo in cui la cultura non è data solo dalle testimonianze del passato, ma da ciò che si produce guardando al futuro: attraverso la cultura si offrono nuove occasioni di sviluppo del territorio e creazione di posti di lavoro. Il 400esimo anniversario di Santa Rosalia, con i festeggiamenti che stanno andando avanti anche nei mesi successivi, ha contribuito notevolmente a esportare il brand Palermo”.
Betta, che del Teatro Massimo è stato a lungo sovrintendente ed è in lizza per un nuovo mandato, evidenzia come “questo è uno dei centri fondamentali per la ricerca di nuove idee: si sta dando vita a un percorso importantissimo, che mette al centro la riflessione sull’innovazione, sul futuro, sul nuovo posizionamento dell’arte. Per noi compositori l’innovazione è un cammino che dura tutta la vita, una ricerca di noi stessi attraverso la musica: l’arte crea un’empatia tra chi crea e chi ascolta”.
Da Silvestri il plauso per la risposta che Palermo ha dato agli Stati generali della Cultura, sul piano tanto della partecipazione quanto delle idee: “Questa città simbolicamente rappresenta davvero un grande riferimento, quindi partire da qui è un bel segnale: metteremo in campo tanti contenuti per capire quali sono le opportunità e cosa possiamo fare insieme per far crescere questo movimento, perchè la cultura è una grande componente del Pil italiano nonchè un vettore per convincere i nostri ragazzi a rimanere: sotto quest’aspetto l’intelligenza artificiale deve essere vista come una grande opportunità e come potenziale creatrice di nuove occupazioni”.
– xd8/Italpress –
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