L’equinozio d’autunno coincide per i catanesi con l’anniversario della scomparsa di Vincenzo Bellini, mancato nel 1835 a Puteaux, nei sobborghi di Parigi, non ancora trentacinquenne. Per onorarne la memoria, il 23 settembre è perciò la data che a Catania segna da molti anni anche la riapertura autunnale del Teatro Massimo Bellini, il monumentale tempio della lirica dedicato appunto al sommo operista. Per l’occasione il teatro riaprirà i battenti dopo la programmazione estiva en plein air, che quest’anno è stata particolarmente intensa, grazie a due applaudite produzioni: l’allestimento di “Tosca” realizzato per il Teatro Greco Romano di Catania e il balletto “Carmen” con José Perez al Teatro Antico di Taormina. E grazie a concerti di forte richiamo, come le tre serate di Carmen Consoli, che hanno aperto in giugno il cartellone del Teatro Greco Romano, e l’appuntamento finale con Franco Battiato, il 17 settembre.
A conferma di un’incessante e intensa attività produttiva, il Teatro Massimo Bellini offre il 23 settembre al pubblico le suggestioni della “Belliniana”, titolo del concerto che avrà inizio alle ore 21 e proporrà sinfonie e cori tratti dalle opere dell’autore di “Norma”. Sul podio l’autorevole bacchetta di Carmen Failla, che guiderà l’Orchestra e il Coro del Teatro. La compagine corale è istruita da Gea Garatti.
«L’evento – sottolinea il sovrintendente Roberto Grossi – è inserito nell’ambito del Teatro Bellini Festival, promosso dal Teatro Massimo Bellini e sostenuto per la prima volta dal Mibact, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e dalla Regione Siciliana. L’obiettivo è lanciare a livello internazionale una manifestazione che punta sul nome di uno dei più importanti compositori della Storia della Musica, Vincenzo Bellini, e che, finalmente, possa creare ricchezza per il territorio e i cittadini».
Il programma è stato impaginato dal direttore artistico Francesco Nicolosi con l’intento di abbracciare idealmente lo sviluppo dell’intera produzione del Cigno etneo. «Il concerto – spiega Nicolosi – sarà significativamente aperto dalla Sinfonia n. 4 in re minore/maggiore, composta dal giovane Vincenzo durante gli studi al Real Collegio di Musica di San Sebastiano e in cui il musicista anticipa temi e stilemi che svilupperà nel suo teatro musicale».
Seguiranno brani celeberrimi, a partire dal coro “Qui la selva più folta ed ombrosa”, snodo cruciale di un capolavoro qual è “La Sonnambula”, idillio pastorale rappresentato per la prima volta trionfalmente al Carcano di Milano nel marzo del 1831. «A quel tempo – prosegue Nicolosi – Bellini era già un autentico mito per il pubblico meneghino che quattro anni prima aveva decretato il successo del suo debutto scaligero, avvenuto con “Il Pirata”, partitura eroica e tempestosa, di cui ascolteremo la trascinante Sinfonia. L’entusiasmo della Scala giunse addirittura alle stelle nel 1829 con la misteriosa e gotica “Straniera”, di cui saranno eseguite la stupenda e originale Introduzione iniziale con la Barcarola e lo struggente Coro dell’Imeneo che apre invece il secondo atto».
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