ROMA (ITALPRESS) – “Meloni ha dato una risposta inequivocabile, ne sono lieto». Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, l’ex leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini a proposito del 25 aprile. “Di certo – aggiunge – il mio invito a Meloni a definirsi antifascista non è stato accolto alla lettera: nel lessico, non cita l’antifascismo. Ma è stato accolto nella sostanza, nei valori richiamati e nei riferimenti alla destra del dopoguerra. Al riguardo non avevo, per la considerazione che ho del presidente del Consiglio, alcun dubbio”, aggiunge Fini. In merito al fatto che Meloni parli di festa della libertà e non della Liberazione per Fini non è una forma di ritrosia “perchè è ovvio che se oggi possiamo festeggiare il 25 aprile come festa della libertà è solo perchè gli italiani sono tornati liberi con la fine del regime fascista. Meloni ha scritto anche che “i costituenti affidarono alla forza della democrazia il compito di includere anche chi aveva combattuto tra gli sconfitti”. E ha fatto un inedito, per la destra, quanto esplicito riferimento all’amnistia firmata da Togliatti. E’ un concetto importante perchè sottolinea l’auspicio che la celebrazione del 25 aprile non sia più strumentalmente utilizzata per stilare la lista “dei buoni e dei cattivi”, non già, come è giusto, in ragione del giudizio sul fascismo e sulla Resistenza, bensì in ragione della contrapposizione politica tra destra e sinistra”.
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