“2017 – Living 3D”, le nuove frontiere dell’architettura e del design
PALERMO – Da Mazara del Vallo a Massa Lombarda (Ravenna) per costruire la casa del futuro con una stampante 3D. La parabola di Federica Ditta, giovane laureata in Disegno Industriale all’Università di Palermo e adesso nel team di Wasp (azienda tra i pionieri della stampa tridimensionale), porta alla ribalta una moderna concezione dell’abitare, tanto adattabile al territorio quanto rispettosa dell’ambiente e conveniente economicamente. Una nuova frontiera per l’architettura e il design. Ma non solo, visto che la stampa 3D può essere applicata ai settori più disparati.
Tecnologie, progetti ed esperienze concrete verranno approfonditi nel corso del seminario “2017 – Living 3D”, che si terrà lunedì (dalle 15 alle 20) in viale delle Scienze presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo. L’incontro sarà incentrato sulla formazione di alto livello e sul rapporto dell’accademia con il mondo del lavoro. Sarà inoltre allestito uno spazio espositivo con i prototipi realizzati dagli allievi del Laboratorio di disegno industriale in sinergia con l’associazione Idea: ente di formazione professionale che organizza corsi per tecnici di stampa 3D.
Idea, che ha stretto un accordo con Wasp, possiede la più grande stampante 3D (la Delta 3M) da Napoli in giù. “La nostra attività consiste nel formare figure tecniche specializzate nella stampa 3D”. Così Fabrizio Fiscelli, vicepresidente di Idea, ente accreditato anche come Agenzia per il lavoro. “Vogliamo inoltre – aggiunge Fiscelli – creare le condizioni affinché le imprese possano reperire sul mercato del lavoro una nuova leva di tecnici preparati e in alternativa supportare i giovani nella creazione di imprese innovative. Dando così linfa a quello che recentemente è stato definito il comparto dell’artigianato e dell’industria intelligente”.
La stampa tridimensionale, con le sue innumerevoli applicazioni, rappresenta un’opportunità di avvicinamento al lavoro dopo la fine degli studi. Come nel caso di Federica Ditta, 23 anni, che adesso ha un contratto di apprendistato con la Wasp. “Tutto nasce dalla mia tesi di laurea ‘moduli stampati in 3D per condizioni di emergenza’ – spiega – che mi ha permesso, grazie all’intermediazione dell’Università, di entrare in contatto con l’azienda. Adesso faccio parte del gruppo di lavoro che sta sperimentando la casa stampata in 3D”. Segno di un’architettura in transizione, sottolinea Renzo Lecardane, professore di Progettazione architettonica del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo e vincitore col suo gruppo di ricerca “LabCity Architecture” e con il New Fundamentals Research Group del professore Giuseppe Fallacara (Politecnico di Bari) del concorso internazionale d’innovazione “PrintArch3D”: “Ci troviamo di fronte ad una nuova stagione post-digitale in cui la principale sfida è la riduzione della distanza tra progetto virtuale e costruzione. Ovvero una nuova ‘materialità digitale’ associata alla stampa 3D, che consente di estendere l’immaginario della scena architettonica contemporanea consolidando il rapporto tra ricerca e innovazione”.
“Il rapporto tra Università e aziende continua a dare risultati virtuosi – conclude il professor Dario Russo, coordinatore del corso di laurea in Disegno Industriale – sia in termini di arricchimento della ricerca sia per le occasioni di lavoro offerte agli studenti-neolaureati. Per quanto riguarda il design, siamo entrati in una nuova era, la quarta rivoluzione industriale: grazie ai software, all’automazione e alle moderne tecnologie digitali, come la stampa 3D, siamo passati da una produzione di massa ad una personalizzazione di massa”.