La Cisl si trasforma per stare al passo coi tempi. Ed essere “protagonista nella società attraversata dalla crisi”. Per questo punta a un modello di rappresentanza sociale aperto alle nuove sfide dell’economia e della società. E a “cambiare il suo modo di essere. Non solo il suo linguaggio”. Così Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, che domani, martedì 17 alle 17, aprirà i lavori dell’iniziativa (“Riorganizzazione è rigenerazione”) che vedrà il sindacato impegnato in un dibattito a più voci sulla “innovazione in tema di militanza, rappresentanza, contrattazione, partecipazione”. Raffaele Bonanni, leader nazionale del sindacato, tirerà le fila del dibattito che si svolgerà nella sede del centro Arca di Noé (via dei Mandarini 10, Ciaculli-Palermo), l’istituto gestito dall’associazione Jus Vitae di padre Antonio Garau, che opera in un fondo confiscato ai boss. Una sede, non scelta a caso. “Terremo il nostro dibattito qui – spiega Bernava – per sottolineare l’impegno della Cisl a fianco di tutti coloro i quali, come padre Garau, lavorano nelle zone a rischio e nei quartieri marginali, investendo se stessi nella lotta alle mafie e nella promozione di cultura della legalità”.
Con Bernava, che illustrerà modalità e ragioni della “rivoluzione strategica e organizzativa” al centro anche dell’ultimo congresso regionale del sindacato (Palermo 23-24 aprile), si confronteranno i segretari generali regionali Cisl, della Campania Lina Lucci; della Lombardia Gianluigi Petteni, e del Piemonte, Giovanna Ventura. Due del nord e due del sud per discutere assieme di sindacato e paese. E di “come cambiare il sindacato per far crescere il paese”. Aggiunge Bernava: “Discuteremo di riassetti, di modelli di riferimento, di pratiche di azione sociale. Alla luce della devastante crisi che ha messo in ginocchio l’economia, in Sicilia specialmente. Con riguardo all’immobilismo della politica, che non riesce ad autoriformarsi. Facendo tesoro dei moniti di papa Francesco e del suo continuo appello alla solidarietà. E tenendo conto dei recenti accordi nazionali sindacati-imprese, sulla rappresentanza e la democrazia sindacale e sul modello contrattuale”.
Quanto alla trasformazione messa in cantiere dalla Cisl Sicilia negli ultimi tempi, ha a che fare, informa il sindacato, con la semplificazione e sburocratizzazione dell’impianto interno. Con il taglio dei ruoli gestionali. Con la “valorizzazione del ruolo delle rappresentanze”, nelle aziende. E con il trasferimento di uomini e risorse nel territorio: in pratica, circa 200 segretari che hanno lasciato la scrivania per dare voce ai luoghi di lavoro. Inoltre, la Sicilia è stata la prima regione in Italia, nel pianeta nazionale Cisl, ad attuare la regionalizzazione dei Caaf con la costituzione di un’unica società in luogo delle nove, vecchie società provinciali. Nel settembre 2011 è stata decisa l’uscita dallo Ial. È stata pure introdotta la governance regionale unica tra Caf e Inas. E le Unioni sindacali provinciali, nell’ultimo anno, da nove sono diventate cinque. Ora sono Palermo-Trapani, Agrigento-Caltanissetta-Enna, Ragusa-Siracusa. E Catania e Messina.
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