11 Sebastián Eduardo Leto: profilo, note e curiosità
Sebastián Eduardo Leto è un centrocampista offensivo mancino in grado di giocare con naturalezza anche di destro, è alto 188 centimetri ed è dotato di una notevole progressione e di un eccellente cont…
Sebastián Eduardo Leto è un centrocampista offensivo mancino in grado di giocare con naturalezza anche di destro, è alto 188 centimetri ed è dotato di una notevole progressione e di un eccellente controllo in corsa. “Nasce” esterno di sinistra in una linea mediana a 4 e diviene poi formidabile laterale d’attacco nel 4-3-3, giostrando all’occorrenza e con ottimi risultati anche da prima o seconda punta. Inizia la sua carriera nel Club Alejandro Korn ad appena 6 anni, successivamente passa al Club Atlético Lanús: il primo “intermediario” è l’amico Hauche, che ad appena 9 anni va in “pressing” sui genitori di Sebastián per convincerli ad autorizzare il trasferimento. Nel Lanús, Leto compie per sette stagioni la trafila nel settore giovanile; dal 2005 al 2007 colleziona nella Primera División argentina 63 presenze e 9 gol. In patria, giungono anche le convocazioni nelle Nazionali Under 17 prima ed Under 23 poi. Le straordinarie qualità di Leto stimolano l’attenzione e l’interesse di uno dei club più importanti del mondo, il Liverpool, che acquisisce il diritto alle prestazioni sportive del “Flaco” nell’agosto del 2007, per una cifra importantissima. Gli inglesi, dopo la vittoria in Champions League del 2005 e la finale continentale persa pochi mesi prima d’ingaggiare Leto, sono al top nel mondo e puntano con convinzione sulle qualità di Sebastián ma il destino è avverso: ragioni burocratiche impediscono infatti l’impiego del calciatore dopo i promettenti esordi, due gare in Champions (una nei preliminari contro il Tolosa e l’altra nella fase a gironi contro il Marsiglia) ed altrettante in Coppa di Lega. Il prestigioso tecnico dei “Reds” Rafa Benitez, notevolmente contrariato in mancanza del permesso di soggiorno per Leto, dovrà accettare a malincuore la successiva inevitabile cessione di un calciatore forte e potenzialmente molto utile. Prova della stima dell’allenatore spagnolo, le dichiarazioni rilasciate in seguito, che suonano da autorevolissima investitura: <>. Nel 2008 Benitez autorizza la partenza di Sebastián a condizione che si tratti di “prestito secco”: l’Olympiacos coglie l’attimo fuggente, Leto vince il Campionato, laureandosi miglior giocatore del torneo, e la Coppa di Grecia. L’argentino incanta gli appassionati ellenici con giocate di qualità e si distingue anche in ambito europeo (a segno in Coppa Uefa sul campo del Nordsjaelland). Nell’estate del 2009 matura il trasferimento dal Liverpool al Panathinaikos, stavolta a titolo definitivo: nel 2009/10 Leto concede un superbo bis, dimostrando di essere l’ago della bilancia: vince nuovamente “scudetto” e Coppa nazionale, realizzando l’unico pesantissimo gol nella finale di questa competizione contro l’Aris Salonicco. Diviene così l’unico giocatore nella storia del calcio greco capace di realizzare il “double” di successi con due squadre differenti. Sebastián firma anche un gol contro l’Atletico Madrid in Champions League. Nel 2010/11 un’altra buona annata, nel 2011/12 la stagione dell’esplosione: Leto è incontenibile, va a segno nei preliminari di Champions contro l’Odense e firma 15 gol nelle sue prime 15 partite in campionato, mantenendo saldamente il comando della classifica cannonieri dopo 17 turni. L’infortunio al ginocchio impedisce però il completamento di un percorso trionfale. Nello scorso mese di gennaio, la risoluzione consensuale del contratto con il Panathinaikos, che ringrazia così l’atleta argentino: <>. Su Twitter, Leto ha recentemente affermato: <>, ringraziando medici e personale dell’Isokinetic di Bologna, in particolare Antonio Temisari, fisioterapista già tra i principali artefici di uno dei recuperi di Roby Baggio. Nel gruppo di estimatori di Leto figurano altri tecnici di spicco sulla scena internazionale, che hanno allenato in Grecia il forte centrocampista argentino: lo spagnolo Ernesto Valverde, in carriera al timone di club importanti come Athletic Bilbao, Villarreal e Valencia; l’olandese Henk ten Cate, già alla guida dell’Ajax ed allenatore in seconda di Barcellona e Chelsea, oggi sulla panchina dello Sparta Rotterdam; il portoghese Jesualdo Ferreira, pluridecorato alla guida del Porto.