1000€ in più di stipendio: da febbraio i lavoratori stappano lo spumante I Il premio spetta a tanti italiani

Un aumento di stipendio attende una particolare categoria di lavoratori. Di chi si tratta per la precisione?

In un periodo come quello che stiamo attraversando ora, dove la crisi e i perpetui rincari che hanno colpito il nostro Paese stanno diventando sempre più aspri e non accennano minimamente a diminuire, sentir parlare di un aumento in busta paga non può che essere vista come un’assoluta manna dal cielo.

L’unica cosa però che dobbiamo subito mettere in chiaro è che bisogna aspettare a cantare vittoria, dal momento che si parla sì di un aumento di stipendio, ma che non riguarda tutte le categorie di lavoratori, ma di una in particolare. Parliamo di una che negli ultimi tempi si può dire che sotto molti aspetti sia stata svantaggiata.

Parliamo degli insegnanti, una categoria che svolge un lavoro molto importante, specie nelle vite dei nostri figli, esattamente come lo sono stati per noi adulti di oggi. Costoro, con i tempi che sono cambiati oggigiorno possiamo dire che si trovano spesso in situazioni anche di alto rischio, visti i giovani di oggi. Tuttavia si tratta anch’essa di una professione che possiede le sue numerose sfumature.

Aumento in busta paga per gli insegnanti

Un insegnante innanzitutto deve vedere il suo lavoro come una missione, infondere consapevolezza ai ragazzi e amare molto la categoria per svolgere la meglio il suo lavoro. Sentiamo invece dal punto di vista burocratico spesso dire di precari, supplenti, di ruolo fino alle tanto ambite, per coloro che esercitano la professione, cattedre fisse.

Infatti questo aumento comprenderà tutti coloro che avranno la fortuna di possedere un contratto a tempo indeterminato. A febbraio 2024 vedrà infatti un aumento di ben 950€ in busta paga per coloro che saranno in possesso di continuità didattica e/o che prestano servizio alle scuole che si trovano in luoghi disagiati dal punti di vista economico.

I requisiti da rispettare

Questi altri saranno molto importanti perché le risorse finanziarie saranno ripartite su alcuni parametri quali anni di permanenza nella medesima scuola, oltre che un altro dettaglio, il o la docente dovrà essere domiciliato/a in un’altra provincia rispetto a quella dove l’istituto in cui insegna è ubicato.

In termini di denaro l’aumento in cifre va dagli 868 ai 954€ netti con un possibile aumento una tantum di 1823€ per coloro che avranno entrambi i criteri di attribuzione. La ripartizione avverrà secondo il 70%  a coloro che nell’ultimo quinquennio non hanno presentato alcuna domanda di mobilità mentre il 30% per coloro che insegnano da almeno 5 anni in una scuola in situazione di disagio come prima citato o che non abitino nella stessa provincia.