UE: SICILIA COORDINA GRUPPO DI LAVORO IMI

La pubblica amministrazione
europea ha il suo “facebook”, si chiama IMI. Acronimo di sistema
Informativo Mercato Interno, e’ un’applicazione online che
permette agli Stati, alle Regioni e agli enti locali di comunicare
rapidamente ed efficacemente con le corrispondenti autorita’ di un
altro pae…

La pubblica amministrazione
europea ha il suo “facebook”, si chiama IMI. Acronimo di sistema
Informativo Mercato Interno, e’ un’applicazione online che
permette agli Stati, alle Regioni e agli enti locali di comunicare
rapidamente ed efficacemente con le corrispondenti autorita’ di un
altro paese. Un’applicazione che per semplicita’ ed immediatezza
e’ stata paragonata al celebre social network. Per liberi
professionisti, artigiani e imprese significa tempi di risposta
piu’ celeri e maggiori opportunita’ di sfruttare al meglio il
mercato unico europeo. L’Imi e’ stato finanziato nel quadro del
programma IDABC (fornitura interoperativa di servizi paneuropei di
amministrazione online alle amministrazioni pubbliche, alle
imprese e ai cittadini). Un’architettura informatica che avvicina
la pubblica amministrazione a ogni cittadino europeo. Oggi la
Regione Siciliana e il Coordinamento nazionale Imi hanno
presieduto un gruppo di lavoro al quale hanno partecipato Cipro,
Grecia, Malta e rappresentanti dell’alta dirigenza della
Commissione Europea.
A coordinare il gruppo di lavoro e’ stato Salvatore Buscemi,
dirigente in forza al dipartimento degli Affari Extraregionali
della Regione Siciliana. La riunione si e’ svolta nella sede di
Roma della Regione Siciliana.
“Voglio fare – dice Salvatore Buscemi – un esempio pratico
dell’utilita’ dell’Imi. Un’amministrazione francese non riusciva a
rintracciare un imprenditore siciliano che aveva operato in
Francia e che era tornato in Sicilia. La Francia tramite l’Imi ha
interrogato la Regione e questa ha fornito gli elementi utili per
chiudere senza rallentamenti, e in favore dell’imprenditore, la
pratica. Viceversa gli imprenditori siciliani che vogliono
svolgere servizi in un paese della Comunita’ europea – continua
Buscemi – sono facilitati nel realizzare la propria iniziativa
perche’ il primo approccio che avranno con la burocrazia di quel
Paese avverra’ dal loro luogo di origine e nella propria lingua.
Con il gruppo di lavoro di oggi abbiamo concluso un ulteriore
passaggio nell’affinamento di questa grande infrastruttura
tecnologica e lo abbiamo fatto con i paesi Ue a noi piu’ vicini.
La riunione di oggi, in particolare, si e’ occupata dei servizi
riguardanti le attivita’ produttive e il turismo”.
ls/mav
291646 Set 11 NNNN
(Regione Sicilia)

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