Tonnara di Favignana: il percorso di rinascita in uno dei mari più belli

Favignana – Sembra profilarsi un percorso di rinascita per la Tonnara di Favignana e per la pesca del Tonno in uno dei mari più belli e ricchi di storia del Mediterraneo. Il disegno di legge sulla ridefinizione dei criteri di assegnazione – presentato dal Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina sulle quote pesca del Tonno rosso del Mediterraneo affronta la questione sancendo, una volta e per tutte, una priorità di assegnazione alle Tonnare fisse e alla piccola pesca di prossimità.

Se ne è parlato a Favignana, il 21 luglio, nell’ex stabilimento dei Florio, al convegno organizzato dal Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, dal titolo “Favignana. L’isola del Tonno. La cultura del mare: una risorsa per il turismo. Nuovi scenari e prospettive”.

Folto e articolato il parterre dei relatori chiamati a definire i contenuti di un percorso, certo difficile, ma possibile, dove il punto focale è rappresentato da due aspetti convergenti: il ritorno della Pesca del Tonno con una congruità in grado di sostenerla economicamente – la soglia è stata stabilita in almeno 100 tonnellate – e generare nuovi flussi di turismo d’interesse non legati unicamente alla balneazione. l’approvazione del disegno di legge assume un valore strategico davvero decisivo.

La decisione di Camera e Senato

Camera e Senato dovranno, a questo punto, decidere al più presto e prima della scadenza della legislatura, un provvedimento che, da queste parti, attendono come un risarcimento dovuto. L’intera comunità egadina e il territorio costiero della provincia di Trapani sentono più vicino quel “giorno di festa” in cui – finalmente – la voce del Rais tornerà ad impartire i suoi ordini ai tonnaroti nello specchio d’acqua davanti allo storico stabilimento dei Florio, oggi diventato in parte museo, con oltre 60 mila visitatori l’anno.

L’impegno del MIPAF

Luca Bianchi – Capo dipartimento del MIPAF per le Politiche Competitive, della Qualità Agroalimentare, Ippiche e della Pesca – pur avvertendo l’auditorio della complessità delle questioni amministrative che ancora devono trovare una soluzione per far ripartire la pesca a Favignana – si è impegnato a mettere insieme i diversi attori istituzionali (poteri locali, Regione Siciliana, Governo nazionale e Parlamento) allo stesso tavolo per giungere al più presto ad un risultato politico.

“Bisogna ripensare i criteri di ripartizione delle quote tonno – afferma Bianchi – sotto un’ottica che supera i limiti di una logica ripetitiva e inadeguata con i criteri che guidano oggi le politiche di sviluppo locale per la Pesca e l’economia delle comunità costiere”. In tal senso, le Tonnare fisse di Favignana e Formica potrebbero giocarsi una carta vincente. A sostenerlo nei fatti è l’Assessorato regionale all’Agricoltura che, su iniziativa del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, ha indetto il convegno ed un educational giornalistico dedicato al ciclo del Tonno e ai prodotti pregiati di tonnara.

La filiera del tonno

“Si apre una prospettiva di assoluto valore strategico per la filiera del tonno. La cattura dei tonni con le tecniche tradizionali – Tonnare fisse o piccola pesca – costituisce un modello produttivo di economia del mare, davvero sostenibile e coerente alla cultura delle nostre comunità – ha spiegato Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento della Pesca in Sicilia.

Antonello Cracolici, Assessore all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca Mediterranea, ha rimarcato l’esigenza di riconnettere il mondo della pesca siciliana ad una visione più attiva dove ritrovare una politica che smetta di incentivare gli abbandoni, soprattutto nella piccola pesca, riaffermando il valore delle nostre marinerie, più diffuse lungo la costa che nelle piccole isole della Sicilia, eccezion fatta per le Egadi, dove la pesca è sempre stata l’economia di queste isole.

“I dati scientifici raccolti – dice Cracolici – dimostrano la percorribilità economica di una riapertura della Tonnara – ha spiegato – sia dal punto di vista della sostenibilità dell’attività di pesca che da quello dell’impatto economico, e anche sotto il profilo della trasformazione del pescato. Inoltre, il potenziale di attrattività turistica che la riapertura garantirebbe, potrà coinvolgere attivamente la comunità dei pescatori”.