Teatro Massimo Bellini, dichiarato sciopero ad oltranza

Oltre il danno la beffa. Proclamato lo sciopero ad oltranza a partire dal 19 aprile 2017. I lavoratori precari del teatro Massimo Bellini sono di nuovo in scadenza di contratto e di nuovo non hanno certezze sul futuro, mentre il Teatro assume nuovi precari e attua avanzamenti di carriera per il proprio organigramma stabile.

Non sono bastati anni di proteste, a volte anche eclatanti, occupazioni, incontri in Prefettura e ritardi nella programmazione teatrale per sbloccare la situazione dei lavoratori precari del Teatro Massimo Bellini di Catania. Adesso saranno sospesi dal servizio, ovvero i loro contratti non verranno rinnovati neanche per pochi mesi o addirittura giorni, come fatto fino ad aggi.

Continua inoltre ad essere messa in atto una gestione che appare incomprensibile a lavoratori e sindacato, perché recentemente, per un periodo di circa 20 giorni, il Teatro ha assunto dei nuovi lavoratori che hanno ricoperto mansioni che, fino a ieri, erano gestite dal personale da sempre considerato precario, seppure in assenza della qualifica. Una situazione che non solo aggrava la posizione dei precari storici, alimenta anche un malcontento che mette lavoratori contro lavoratori.

“Qual è la logica dietro a questa scelta non si capisce – afferma il segretario regionale dello Snalv Confsal Antonio Santonocito. – In un momento di crisi acuta perché non si è continuato come sempre invece di assumere nuovi lavoratori?”, continua.

Non solo. Sembrerebbe che recentemente, all’interno dell’organigramma stabile del Teatro, ci siano state delle promozioni con conseguenti adeguamenti salariali. Un aspetto che, data l’endemica mancanza di soldi a disposizione del Teatro per il suo funzionamento, fa storcere il naso. “La responsabilità è dei vertici che hanno sempre e solo parlato. Hanno trovato dei soldi per creare altro precariato e non per trovare una soluzione a quelli che da decenni aspettano”, afferma ancora il segretario regionale dello Snalv Confsal Antonio Santonocito. “Siamo stanchi, la nostra voce non è ascoltata da nessuno di coloro i quali possono sistemare la questione. Tutti si sono detti disponibili, ma al momento dei fatti si sono dimostrati sono dei gran chiacchieroni”, aggiunge Antonio Santonocito.

Sono tanti i lavoratori che negli anni hanno fatto causa al Teatro più rappresentativo della città di Catania per mancato rispetto delle norme del lavoro e periodicamente l’ente è costretto a pagare cifre considerevoli a lavoratori che vincono. L’ultima sentenza è di pochi giorni fa. “Vale la pena ricordare che anche questi lavoratori hanno una causa in corso. Vogliono che il Teatro soccomba alle sentenze?”, conclude il segretario regionale dello Snalv Confsal Antonio Santonocito.