“Riportiamo a casa Franca”, mobilitazione per restituire l’opera alla città

Il ritratto di Franca Florio, dipinto nel 1924 da Giovanni Boldini non è soltanto quadro ma è un simbolo, il simbolo di tutto quello che ha rappresentato per Palermo la famiglia Florio. Per tanti anni ha incantato i clienti del Grand Hotel Villa Igiea, esposto in uno dei saloni dell’albergo.

Nei primi mesi del 2015 poi era volato a Forlì per una mostra, dove era rimasto per alcuni mesi, prima di finire in un deposito giudiziario di Vicenza, a causa del fallimento della proprietà di Villa Igiea.

Adesso si aprono scenari sconfortanti, sembra che l’opera sarà venduta e rischia di non tornare più in città. Il 4 marzo, nel complesso del Vittoriano di Roma, sarà inaugurata una retrospettiva sull’artista ferrarese e inizierà la procedura di vendita dell’opera. Base d’asta: un milione di euro.

Da quando si è sparsa la notizia c’è stata una vera e propria mobilitazione sul web, molte le iniziative per scongiurare che l’opera non torni più a Palermo. In meno di quarantotto ore i social network sono impazziti alla notizia della messa all’asta del ritratto di Donna Franca Florio. Il tentativo è quello di far partecipare all’asta le istituzioni, comune e regione, se si perdesse l’opera un pezzo di storia andrebbe via. Da ieri, sempre sul web, circola una petizione cui hanno aderito centinaia di persone in poche ore.

La nipote, Costanza Afan de Rivera, si dice “meravigliata e perplessa: andrà all’asta non solo un quadro, ma una parte significativa della cultura siciliana. Sono molto dispiaciuta e il fatto che si tratti della mia famiglia è secondario, il dipinto è un patrimonio della nostra cultura e mi sembra inconcepibile il silenzio assordante delle istituzioni regionali e comunali. Spero che Orlando, Crocetta o la sovrintendenza facciano sentire la propria voce o trovino il sistema per portare l’opera a Palermo. Io – aggiunge – mi sto impegnando e ho già ricevuto delle telefonate di imprenditori siciliani e cittadini pronti a impegnarsi in prima persona. Mi chiedo, qualora si riuscissero a raccogliere i fondi, se è possibile dare mandato alle istituzioni per acquistarlo e riportarlo a Palermo”.

«Franca Florio – ha detto Longo, storico dell’arte e presidente della sezione palermitana di Italia Nostra – in quegli anni fu la donna più rappresentativa d’Italia, bella, ricca ed era considerata da tutti una regina. Ecco il motivo dell’attenzione su questo ritratto: esso rappresenta l’epoca d’oro di Palermo, tanto da diventare oggetto di dibattiti e a volte anche di mitizzazioni, come accaduto nelle ultime ore sui social network».

Anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi è intervenuto su Facebook per sollecitare le istituzioni affinché l’opera venga restituita alla città di Palermo: “La compri il Comune”. “La vendita all’asta di questo quadro coincide con la scelta di Palermo come Capitale della Cultura 2018. Non c’è quindi modo migliore e più intelligente per spendere il milione di euro dell’acquisto della tela di Boldini”.

Sulla vicenda interviene anche il presidente della commissione antimafia all’Ars Nello Musumeci: “Il Governo regionale si adoperi per acquisire al patrimonio della Regione Siciliana il ritratto di Franca Florio, dipinto da Boldini. Il quadro  deve tornare a Palermo, città che, mai come adesso, dopo la recente nomina a Capitale italiana della cultura 2018, deve riaffermare il suo protagonismo nella tutela e nella valorizzazione delle opere artistiche. Sarebbe un danno e una beffa restare inerti spettatori”.