Regione Siciliani. I dipedenti pronti allo sciopero: “vogliamo l’aumento”

I dipendenti regionali vogliono l’aumento e minacciano lo sciopero. Ancora non c’è una data: sarà stabilita nei prossimi giorni. Ma lo stato d’agitazione parte subito. I superburocrati chiedono aumenti ed arretrati. Ed è una novità per quella che è stata spesso additata come una categoria di privile…

I dipendenti regionali vogliono l’aumento e minacciano lo sciopero. Ancora non c’è una data: sarà stabilita nei prossimi giorni. Ma lo stato d’agitazione parte subito. I superburocrati chiedono aumenti ed arretrati. Ed è una novità per quella che è stata spesso additata come una categoria di privilegiati. . Di certo è la più folta, con oltre duemila dipendenti “graduati”, cifra che non ha eguali in altre amministrazioni pubbliche. In palio ci sono aumenti che vanno dai 430 ai 500 euro (lordi) al mese su compensi che, calcolando stipendio tabellare, parti fissa e variabile, vanno dai 5.600 ai 6.700 euro. Gli incrementi invocati, insomma, ammontano all’otto per cento circa delle attuali retribuzioni: i dirigenti chiedono al governo Lombardo di non perdere più tempo, visto che l’ultimo rinnovo contrattuale risale al 2006 e due bienni sono trascorsi invano. Questa posizione è stata definita ieri, al termine di una lunga assemblea con 400 partecipanti che si è tenuta nei locali dell’assessorato al Territorio di via Ugo La Malfa a Palermo. Una nota di due pagine, quella firmata dai sindacati, dense di richieste non solo economiche: i dirigenti chiedono che “vengano adeguatamente valorizzate le professionalità interne all’amministrazione facendo il minor ricorso possibile alle consulenze esterne”. Per garantire gli aumenti dei dipendenti regionali servono circa 80 milioni di euro. Ma a frenare Palazzo d’Orleans ci sarebbero anche problemi di immagine: seppur dovuti, gli aumenti per la “casta” dei burocrati siciliani, farebbero a pugni con i tagli e con il clima di austerity che regna nel Paese.
(Teleoccidente)