Piano Battaglia: ultimo treno dall’Europa, poi rimane solo neve da spalare

Palermo, 08 ott 2014. Cosa succede quando una gara si tira dietro un problema annoso dai risvolti misteriosi e motivazioni poco circostanziate? Una serie di considerazioni andrebbero rimarcate, ma passiamo ai fatti.
Protagonista della vicenda è proprio il rinomato impianto sciistico delle Madonie a Piano Battaglia, struttura famosa negli anni ’70 e ’80, che negli ultimi anni ha registrato un drastico calo delle presenze a causa della vetustà della struttura.
Ma facendo un salto nel passato, esattamente nel dicembre del 2013, la giunta provinciale dava l’annuncio in pompa magna del mastodontico investimento che si era riusciti a portare nelle sale dell’Europa, per ottenere i fondi.

La Giunta, con a capo il Presidente della Provincia, Giovanni Avanti, portava a casa un gran risultato, dando il via libera al bando per il rifacimento degli impianti di risalita dal costo complessivo di 4 milioni di euro; grazie ai fondi comunitari la Regione finanzierebbe 3 milioni e 50 mila euro e 950 mila euro verrebbero dai privati che si aggiudicherebbero anche la concessione degli impianti fino a un massimo di 30 anni.

A marzo del 2014 arrivava la notizia dell’approvazione, da parte dal Dipartimento regionale alla Programmazione, dalla Provincia di Palermo, dell’assessorato regionale al Turismo, dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente, dell’Ispettorato regionale tecnico, dall’Urega, dal Comune di Petralia Sottana e dalla Sosvima Spa, l’ente di sviluppo del Parco delle Madonie, di un cronoprogramma che entro maggio 2015 avrebbe portato alla realizzazione dei lavori per l’ammodernamento dell’impianto.

A sostegno dell’imponente opera si affiancano i soci dell’Associazione Pro Piano Battaglia che sotto la guida del presidente Mario Ziino, hanno consegnato un documento che manifesta la fiducia piena nell’operato della commissione e nel buon esito dell’espletamento della gara.

Arriva il giorno per saltare sull’ultimo treno dell’Europa, per portare a termine un progetto che darebbe lustro e che potrebbe aprire nuovamente agli antichi splendori gli impianti riportando quel flusso di turisti di cui la Sicilia è terra fertile ma scarsa ammaliatrice.

Oggi si attendeva l’espletamento della gara con apertura delle buste, ma sorgono tanti interrogativi sulla nomina della commissione di gara ritardata da parte dell’UREGA, a soli 2 giorni dal termine. Ha suscitato curiosità anche la nomina di 2 commissari dell’UREGA di Messina, la stessa da cui l’associazione ambientalista MAN ha fatto la voce grossa contro l’assegnazione dei lavori.

Le ultime notizie riportano che i commissari hanno accettato l’incarico all’unanimità e l’apertura delle buste viene rinviata alla giornata di domani. Il sindaco di Petralia Sottana, Santo Inguaggiato, placa gli animi e si dice fiducioso in merito al buon esito della gara.

Sempre con molta cautela e in attesa di fatti concreti, l’interrogativo è d’obbligo in questi casi.
E’ un caso che la realizzazione di un impianto così importante, come tutte le grandi opere dell’isola, sia così contrastato?