A Palermo un network internazionale di tutela per migranti Lgbt

Si tratta di “United Colours”, un progetto che consiste nella creazione di un network europeo permanente di supporto ai migranti Lgbt.

Dal 3 all’8 luglio infatti il convento del Carmine a Ballarò, la “Domus Carmelitana” di Palermo, è quartier generale di un convegno a cui stanno partecipando ventotto, tra uomini e donne, ambasciatori di organizzazioni e associazioni internazionali legate ai diritti umani e Lgbt.

A veicolare il progetto sono le realtà di Arcigay Palermo (Italy; organizzazione ospitante), Oma Tuba (Tallin, Estonia), Magyar LMBT Szövetség (Budapest, Ungheria), United Societies of Balkans Aistiki Eteireia (Tessaloniki, Grecia), Bulgarian Network for Human Rights Education  (Plovdiv, Bulgaria) e United Colours of Humanity (Artuklu, Turchia).

Formare operatori giovanili

Cinque giorni di lavori e tavole rotonde che si tradurranno in un incontro pubblico sabato 8 luglio alle 19.00nella sede di Arcigay Palermo (via della Rosa alla Gioiamia, 2) durante il quale verranno diffusi i risultati delle attività e lanciato ufficialmente il Network con i suoi componenti.

L’obiettivo è quello di formare operatori giovanili che sono attivi nel settore della psicologia, dell’attivismo, dell’educazione e dell’associazionismo e naturalmente in ambienti vicini e paralleli all’accoglienza di migranti Lgbt e non.

Migranti soggetti a una doppia discriminazione

Il progetto nasce dalla presa di coscienza che i migranti Lgbt sono soggetti a una doppia discriminazione e, in Europa, è diventato necessario rispondere a quel dibattito aperto che trova i suoi nodi nelle modalità di accoglienza e asilo in relazione alla migrazione.

Sarà grazie al Network permanente che la comunità europea riuscirà a consolidare quei valori di tolleranza e solidarietà che promuovono la tutela dei diritti umani.

«In 85 Paesi in tutto il mondo – dichiara Ana Vasile, presidente di Arcigay Palermo – è possibile essere imprigionati, torturati, discriminati o addirittura uccisi solo perché si è omosessuali, bisessuali o trans. È per questo che l’Europa garantisce la protezione internazionale alle persone Lgbt costrette a scappare dal proprio Paese».

«Dal 2011 Arcigay Palermo è impegnata in attività di supporto ai migranti Lgnt grazie al servizio La Migration – continua – ma occorre più collaborazione con le altre realtà europee del settore, standard internazionali condivisi e un dialogo con la Commissione Europea».
«È significativo che quest’iniziativa parta da Palermo – dichiarano Dòra Deak e Senem Kalafat, formatrici del progetto – città in cui il movimento sociale per l’inclusione è molto forte, e dove c’è bisogno di rafforzare le prassi attraverso il confronto con operatori di altri Paesi. Solo così capiremo se siamo davvero sulla buona strada».

I ventotto partecipanti al convegno sono stati selezionati e proposti da uno staff interno alle realtà di provenienza.

Il progetto è stato finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani, nell’ambito del programma Erasmus+ della Commissione Europea che ha come scopo la promozione dei valori e dei principi fondamentali dell’Unione Europea e la creazione delle società inclusive.