Nicoletta traditrice: intervista con Nicoletta Braschi

tradimenti_nicoletta_braschi.jpg"Le tavole del palcoscenico al posto della celluloide? Perché no! E
poi, volendo, il cinema c’entra". Nota prevalentemente per i suoi ruoli
in pellicola, e non solo come musa del marito Roberto Benigni…

tradimenti_nicoletta_braschi.jpg Nota prevalentemente per i suoi ruoli in pellicola, e non solo come musa del marito Roberto Benigni, considerando prove che hanno lasciato il segno come quella dell’avveduta insegnante in Ovosodo (1997) di Paolo Virzì o quella dell’impiegata vessata in Mi piace lavorare (2004) di Francesca Comencini, Nicoletta Braschi è protagonista di Tradimenti insieme ai simpatici colleghi Enrico Ianniello e Tony Laudadio dell’Onorevole Teatro Casertano (che sostiene lo spettacolo insieme al Teatro Stabile di Torino); la “squadra” si era proficuamente formata qualche hanno fa, in tournée con Il metodo Grönholm. La pièce, scritta da Harold Pinter 32 anni fa e già oggetto di una vivida riduzione cinematografica nel 1983 (diretta da Davis Jones e interpretata da Patricia Hodge, Jeremy Irons e Ben Kingsley), risulta tra l’altro perfetta per aprire e far da traino al fitto e interessante progetto omonimo, preparato da Paolo Cinquemani e Marcella Picierno e patrocinato dalla Regione Siciliana nell’ambito del programma Sensi Contemporanei, composto, tra l’altro, da una mostra fotografica, una video-installazione, un documentario, una performance multimediale e un paio di laboratori, arricchito dagli incontri (o forse sarebbe meglio definirli scambi) della compagnia con i ragazzi e il pubblico e allestito, dal 15 al 24 gennaio, in varie località sicule, da Trapani a Siracusa, da Vittoria a Erice, da Racalmuto a Palermo (calendario e dettagli su www.teatrodeicantieri.com).

La rappresentazione, caratterizzata da una scarna messinscena che vede in azione soltanto tre persone (più un cameriere – quasi assente nella versione filmica ma voluto da Pinter – che ha il volto di Nicola Marchitiello e che veicola gli eventi), consta di una trama in cui, per dirla con la Braschi, “tutti tradiscono tutti, e anche il tempo viene tradito”. Infatti, la storia di questa coppia alto-borghese sposata, corrosa dalla relazione della donna con il migliore amico (a sua volta coniugato) del consorte, il quale, dal canto suo, non fa mistero delle proprie scappatelle, viene proposta a ritroso, con balzi all’indietro che ricostruiscono le origini di ciascuna infedeltà e con dialoghi i cui riferimenti si chiariscono a poco a poco ma con precisione millimetrica.

“Sono curiosa e contenta di affrontare questa nuova esperienza”, ha spiegato Nicoletta alla conferenza stampa tenutasi venerdì 15 al teatro Nuovo Montevergini di Palermo, dove gli attori ritorneranno sabato 23 alle 12.00, con il regista Andrea Renzi (che, essendo avvezzo a recitare, li ha aiutati a scavare nei personaggi e restare – paradossalmente, visto il titolo – fedeli al testo, assecondando perfino qualche aspetto maggiormente legato al cinema) e allo scenografo e costumista Lino Fiorito, per tirare le somme e mettersi a disposizione degli intervenuti e delle loro curiosità od osservazioni. “Non avevo mai avuto la possibilità di condividere le emozioni con gli spettatori fuori dal palco. Voglio capire anch’io, più che raccontare, sono predisposta all’ascolto.” Ne abbiamo dunque approfittato per rivolgerle qualche altra domanda.

Conoscevate l’adattamento per il grande schermo? Avete fatto paragoni?
“Sì, l’abbiamo visto, è bellissimo. Non possiamo confrontarci con il cast: sono troppo bravi!”

A proposito, per il momento ha qualche film in cantiere?
“No, sono concentrata su quello che sto facendo, richiede molto impegno.”

Come si è imbattuta in Tradimenti?
“L’incontro è nato dall’esigenza di trovare un’altra occasione per lavorare con Enrico e Tony. Un’enorme  fortuna avere ottenuto pure l’adesione di Andrea per dirigerci. Sprizzo felicità perché è un testo che mi piace tanto, è un gioiello. Adoro questo gruppo di artisti, compresi Lino, Pasquale Mari, che si occupa delle luci, il fonico Daghi Rondanini e il produttore Angelo Curti, senza dimenticare il nostro giovane Nicola. È un onore trovarmi con loro.”

a cura di Massimo Arciresi

(autore foto: G. Sottile)

{mosgoogle}