Messina Denaro potrebbe essere una donna: la campagna di Davi e Diaferia

Dopo Reggio Calabria e Milano ora tocca a Palermo.

Settanta poster del capo dei capi

Il capoluogo siciliano è stato invaso da circa  70 poster raffiguranti il capo dei capi della mafia in abiti femminili. Non solo lui. In vari quartieri della città siciliana si possono vedere i poster di altri due boss della ‘Ndrangheta cioe Rocco Morabito latitante dal oltre 25 anni e Nicola Assisi, considerato uno dei piu potenti e pericoloso narcos a livello internazionale  e introvabile da anni.

Le affissioni a Palermo

I poster sono visibili in vari quartieri di Palermo tra cui il celebre Zen, la zona di Via d’Amelio, la Zona del Porto, le strade che costeggiano l’ingresso dell’autostrada, il centro storico. Autori della campagna Klaus Davi giornalista e massmediologo e il pluripremiato pubblicitario Pasquale Diaferia.

Come nasce la campagna

Il claim spiega la ratio della originale scelta “i magistrati hanno più volte raccontato che i boss per fuggire si travestono da donna. Emblematico fu il caso del boss della Camorra Gionta che fu arrestato vestito in abiti femminili”. Un vero e proprio foto kit con lo scopo di aiutare la ricerca dei boss ma in modo originale e che farà sicuramente discutere.

Davi e Diaferia si sono ispirati a una dichiarazione di Raffaele Cantone che in una recente  intervista allo stesso Davi spiegava come questa scelta “non  c’entrasse nulla con l’omosessualità. E’ solo uno dei tanti stratagemmi per non farsi riconoscere e che i boss abitualmente utilizzano cosi come altre tecniche di mimetizzazione”.

Il rifiuto di Castelvetrano

La campagna realizzata da Davi e Diaferia è completamente autofinanziata. E’ stata proposta al comune di Castelvetrano ma la società di affissione l’ha rifiutata. Anche il Comune di Roma ha rifiutato le campagne di Davi e Diaferia “ma la Raggi puo stare certa che torneremo alla carica. Nessun veto invece dai comuni di Milano e Reggio Calabria”.