Inchiesta firme false M5S causa processione di cittadini in questura

Conto alla rovescia per il 17 maggio, quando 14 imputati tra cui i deputati nazionali 5 Stelle, Claudia Mannino, Riccardo Nuti e Giulia Di Vita, parlamentari regionali siciliani, attivisti del movimento e un cancelliere del tribunale di Palermo, coinvolti a vario titolo nell’inchiesta sulle firme false presentate a sostegno della lista grillina per le comunali del 2012 a Palermo, si presenteranno davanti al gup per l’udienza preliminare. E intanto a Palermo continua la processione di cittadini chiamati in questura per riconoscere le “proprie” firme. Gli inquirenti hanno effettuato circa duecento perizie calligrafiche, ma sembra che il lavoro non sia ancora terminato.

La testimonianza

“Sono stato convocato dalla polizia giovedì prossimo per riconoscere una firma con il mio nome e cognome – dice un imprenditore quarantenne nel settore dell’informatica – e immagino che come me, tanti altri cittadini siano stati chiamati e ancora lo saranno per la stessa ragione.

Da parte mia c’è massimo rispetto per il servizio svolto dalla polizia di Stato.  Dispiace, invece, che la furbizia di alcuni soggetti politici debba ricadere sui cittadini.

Non nascondo che si tratta di un disagio forte dovere rinunciare ad una giornata di lavoro per raggiungere gli uffici della polizia nei pressi della cattedrale, zona sottoposta al vincolo della Ztl. Vorrà dire che mi toccherà prendere il taxi”.

Sul fronte giudiziario, intanto, dopo essersi avvalsi della facoltà di non rispondere in fase di indagine, quasi tutti gli indagati si sono fatti interrogare dai pm nelle scorse settimane.

A loro carico, oltre alle rivelazioni dei due parlamentari siciliani Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, che si sono autoaccusati della falsificazione, anche la consulenza grafica disposta dalla Procura. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio presentata dai pm si sono autosospesi dal gruppo i deputati Claudia Mannino, Riccardo Nuti e Giulia Di Vita.