Furto a casa del giornalista Borrometi, Crocetta: “Fatto inquietante”

“Certo che è un furto molto strano quello che è accaduto nell’appartamento romano di Paolo Borrometi, dei ladri entrano in casa e le sole cose che portano via sono l’hard disk di un computer e le carte relative alle numerose inchieste sulla mafia svolte da Paolo in questi anni”.

Con una nota diffusa ieri, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha dato notizia di un furto ai danni di Paolo Borrometi. Il giornalista ragusano, che vive a Roma sotto scorta, si è occupato di diverse inchieste molto delicate: dallo scioglimento per mafia del Comune di Scicli ai traffici illeciti del mercato ortofrutticolo di Vittoria.

Furto inquietante

Inchieste che gli hanno procurato minacce e aggressioni, tanto da essere stato costretto a lasciare la Sicilia, come ricorda lo stesso Crocetta, che parla di un furto “inquietante”. “Paolo – commenta il presidente della Regione – è dovuto andare via dalla Sicilia per le sue inchieste giornalistiche sulla mafia e si ritrova a vivere gli stessi problemi. In passato è stato anche aggredito, con gli attacchi di una mafia che non si vuole rassegnare, che non accetta che sui giornali si possa scrivere la verità”.

“La mia – aggiunge Crocetta – non è solo solidarietà. Sono stato tra i primi in Sicilia a manifestargli la mia vicinanza quando tutti lo ignoravano e ignoravano i pericoli che correva questo giovane che ha fatto del giornalismo una scelta di impegno, quando ancora non aveva la scorta. Esprimo oggi la mia preoccupazione che gli possa accadere qualcosa di grave. Sono con Paolo e con quanti ogni giorno fanno il proprio dovere. Voglio dire a Paolo che siamo con lui e che la solidarietà dei siciliani onesti – conclude Crocetta – non gli mancherà mai”.

Cancelleri: “Paolo non sei solo!”

Solidarietà arriva anche dal Movimento Cinque Stelle, attraverso le parole del candidato alla presidente alla Regione, Giancarlo Cancelleri: “L’instancabile e coraggiosa ricerca della verità sostanziale che mette Paolo nello svolgere il suo mestiere fa onore alla sua categoria ed alla sua Sicilia. So che in un momento come questo, qualsiasi parola possa essere superflua, ma noi vogliamo esprimerti la nostra vicinanza e tutto il nostro affetto. Un abbraccio Paolo, non sei solo!”.