Firetto: “Sì al governo Crocetta, ma più attenzione lavoro e imprese”

Lillo Firetto, capogruppo all’Ars dell’Udc conferma che il suo partito continuerà a sostenere il governo Crocetta anche nel 2014 ma sempre attraverso un confronto e uno scambio d’idee. Riguardo alle alterne vicende giudiziarie dell’ex presidente della regione Salvatore Cuffaro, Firetto ritiene che il suo è un comportamento rispettoso delle istituzioni  dal quale bisogna prendere esempio. Infatti la politica non è al di sopra delle istituzioni. Per la provincia di Agrigento Firetto pensa che l’assessore regionale al territorio e ambiente Mariella Lo Bello ,non abbia fatto tanto. La Regione deve  migliorare il sistema creditizio alle imprese siciliane che potrebbero dare lavoro a tanti siciliani.

Il gruppo dell’Udc all’Ars continuerà ad appoggiare il governo Crocetta “senza se e senza ma” o chiederà qualcosa di più nel 2014?
“Continueremo ad appoggiare Crocetta ma una relazione ‘senza se e senza ma’ è un rapporto fideistico che non ha nulla a che fare con la politica. Credo che una relazione viva sia fatta di confronto d’idee. Più volte questa esigenza di confronto noi l’abbiamo posta e in qualche occasione c’è stata una mancanza di discussione. E non abbiamo esitato a dirlo al presidente e lo abbiamo fatto anche pubblicamente. Credo che Crocetta vada aiutato in questa fase perché la Sicilia che sta davanti a noi vive un momento di complessità legata a una crisi senza precedenti e per risolvere problemi di tale portata ci vuole uno sforzo comune. Gli uomini soli al comando non vanno da nessuna parte, ma piuttosto è necessaria una coralità di impegni che riguardano gli uomini politici che sostengono questa maggioranza, ma anche tutti gli altri gruppi che formalmente non ne fanno parte, perché anche loro sono chiamati a dare il loro contributo. Mi aspetto anche un sostegno dai sindacati e dai comitati civici e da chiunque, perché il momento è uno di quelli che ci deve vedere tutti coinvolti per trovare una strada di riscatto”.

In queste settimane si è discusso sulla scarcerazione dell’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro. Che idea si è fatta di questa vicenda?

“Queste sono scelte che vanno rispettate che appartengono a un potere diverso rispetto alla politica. In ogni caso abbiamo visto che il contegno di quest’uomo è stato di grande dignità nell’accettare la pena e non abbaiare alla luna. Ma piuttosto è stato aderente alle istituzioni e credo che questo sia un bel messaggio, che vale per tanti. Infatti, nessuno è al di sopra della  legge. Molto spesso anche i politici si sentono al di fuori di essa. Ma non lo siamo più degli altri, perché dobbiamo dare l’esempio in molte cose, anche in comportamenti che non sono penalmente rilevanti. Io credo che Cuffaro stia dando un esempio emblematico proprio per il modo in cui ha accettato  la pena e questo va assolutamente rispettato”.

Lei è sindaco di Porto Empedocle,  pensa che il governo Crocetta abbia fatto abbastanza per la provincia di Agrigento?

“Un governo lo si misura sulla base di ciò che riesce a fare per l’intera Sicilia, non bisogna guardare solo sotto casa propria. E’ certo che la provincia di Agrigento ha una serie di questioni da aggredire che al momento mi pare abbiano segnato il passo. Tra queste ad Agrigento una delle tante questioni aperte è il centro storico e al salvataggio della Cattedrale. Io penso che per queste problematiche l’assessore regionale al Territorio avrebbe potuto fare di più e meglio. Attualmente rimangono le grida inascoltate delle persone del centro storico di Agrigento e quelle dell’arcivescovo di Agrigento”.

In queste settimane è sceso in piazza a protestare il Coordinamento 9 dicembre e molti precari. Secondo lei quali provvedimenti dovrebbe prendere il governo Crocetta per le imprese e per i giovani disoccupati?

“Riguardo a questo tema nessuno si può chiamar fuori. Tutte le istituzioni devono essere coinvolte dallo Stato centrale fino ai singoli cittadini. E’ importate utilizzare i fondi comunitari e migliorare il sistema creditizio a sostegno dell’ economia regionale. Le persone che intraprendono un’attività produttiva se non hanno un rapporto fruttuoso  con il sistema bancario non possono portare avanti i loro progetti. In questa finanziaria qualcosa si sta pensando. Mi riferisco al ruolo che si vuole dare all’Irfis non più come ente finanziario autoreferenziale, ma una banca  che accompagna la crescita del sistema produttivo siciliano. E’ una cosa buona. Ma si deve incidere di più sui posti di lavoro effettivi e dobbiamo mettere le imprese siciliane nelle condizioni di poterlo fare attivando un meccanismo più agevole per il credito d’imposta. C’è ancora un sistema farraginoso che blocca gli investimenti che non crea crescita”.

Che idea si è fatto del governo Crocetta in questi mesi di lavoro?

“Io mi aspetto molto dalla legge di stabilità di quest’anno che deve andare incontro  a momenti di criticità ma anche porsi le grandi questioni dello sviluppo di questa regione lungo gli assi dell’agricoltura, turismo ed energia. Sono tematiche importanti su cui si è lavorato poco nell’ultimo anno. Bisognerebbe anche aggredire grandi temi di natura sociale. In Sicilia  c’è il problema della casa, molti hanno  difficoltà ad avere alloggi popolari o a pagare l’affitto. E’ necessario occuparsi di queste problematiche molto vicine ai cittadini”