Esplosione sull’Etna, il video dell’attività eruttiva

Sono 10 le persone rimaste ferite dall’esplosione di uno dei crateri del vulcano Etna che è in piena attività. Nessuno di loro, colpito da materiale piroclastico, sarebbe in gravi condizioni. Solo sei saranno ricoverati presso gli ospedali di Catania e Acireale.

A provocare l’esplosione “freatica” è stato il contatto tra la lava incandescente della colata dell’Etna e la neve presente a 2.700 metri di alta quota. Il fenomeno, conosciuto dagli esperti dell’Ingv di Catania, è avvenuto sul fronte della colata lavica, sul Belvedere dell’Etna, in territorio di Nicolosi.

L’esplosione freatica si verifica quando il magma riscalda terra provocando l’evaporazione quasi istantanea dell’acqua, con conseguente esplosione di vapore, acqua, cenere, roccia, come spiega il vulcanologo Stefano Branca dell’Ingv di Catania: l’esplosione “è avvenuta sul fronte della colata lavica attiva a 2700 metri di quota ed è stata causata dal rapido scioglimento della neve”.

“Violenta esplosione al contatto fra lava e neve sull’Etna circa un’ora fa. Alcuni feriti, io stesso ho ricevuto una piccola ferita in testa però sto assai bene e mi sto calando una meritata birra!”. Così il ricercatore dell’Ingv di Catania, Boris Behncke, sul suo profilo Facebook commenta la sua esperienza sul vulcano, dove era assieme a un collega, per un sopralluogo sul fronte dell’eruzione dove c’è stata l’esplosione.

C’è anche una troupe della Bbc tra i feriti. La giornalista Rebecca Morelle, corrispondente scientifica per l’emittente britannica, è stata lievemente ferita alla testa mentre si trovava sul vulcano per lavoro. “I vulcanologi dicono che è stato l’incidente più pericoloso in 30 anni di carriera”, ha raccontato sul suo profilo Twitter in inglese. “La troupe è ok. E’ stato davvero spaventoso”, ha commentato, aggiungendo che “è un’esperienza che non vorrò ripetere mai e poi mai”. “I soccorsi e le guide sono stati eccellenti”, ha concluso la giornalista, complimentandosi “per un 78enne che ha trovato subito la via di fuga”.