Catania, Mostra antologica di Giovanni Compagnino

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‘Dipingere per riepilogare la lezione dei più innovativi pittori del XX secolo’. Questo è forse il senso profondo sotteso al percorso creativo di Giovanni Compagnino, classe 1937, artista prolifico che ristabilisce i contatti con la sua città nat…

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‘Dipingere per riepilogare la lezione dei più innovativi pittori del XX secolo’. Questo è forse il senso profondo sotteso al percorso creativo di Giovanni Compagnino, classe 1937, artista prolifico che ristabilisce i contatti con la sua città natale, Catania, con la personale, negli spazi della Galleria d’Arte Moderna delle Ciminiere, aperta dal primo ottobre (vernissage  alle ore 18) a domenica 30 ottobre.Il presidente Giuseppe Castiglione, presentando la retrospettiva inserita nel calendario Etnafest della Provincia, ha affermato: ‘Con la mostra antologica del maestro Giovanni Compagnino si svolge un ulteriore evento culturale di spessore che propone un gruppo rilevante di lavori inediti, focalizzati sull’indagine degli ultimi 40 anni dell’artista, rivelandoci la sua forte ed eclettica personalità. La realizzazione di questa mostra – curata nella sua lettura esaustiva dal critico Nicolò d’Alessandro e fortemente voluta da Antonio Vitale, presidente dell’associazione culturale SPAZIOVITALEin – sottolinea la sinergia tra la Provincia regionale di Catania e il mondo della cultura, consentendo la realizzazione di appuntamenti artistici di richiamo, non solo nazionale’.In mostra 180 opere che dimostrano la capacità di Compagnino di attingere – come una spugna emotiva che tutto assorbe e trattiene ‘ a diversi mezzi espressivi, determinando un processo pittorico che si avvale dei collages, con l’inserimento di oggetti di uso comune (cartoni ondulati, jeans, sacchi di juta) commisti a immagini di riviste e disegni. Nella lunga produzione dell’artista sono ravvisabili diverse fasi creative, che sono ben illustrate dal percorso articolato della mostra: dalla pittura ecologica degli anni 1965-1975, al  periodo barocco in cui riflette sul tema del potere (anni 1978 -1981); dalle immagini trasgressive di Eroticando (1990-1994) ed Erotica69 (2000-2004), all’adesione al Verticalismo (1976-1985); dall’intenso ‘Periodo nero’ (1998-2003) all’attuale problematica stagione (2004-2011), che vede l’artista colpito da ictus, ma capace comunque di esprimere, con la rabbia di chi è stato percosso da un destino avverso, la sua voglia di vivere.  ‘Compagnino sintetizza in modo circoscritto e personale tutto ciò che l’arte ha di paradossale e ha saputo esprimere in modo unico e originale guardando a icone dell’arte contemporanea di fine secolo del calibro di Robert Rauschenberg, Jean-Michel Basquiat, Alberto Burri, Mark Rothko, Emilio Vedova, Willem de Kooning per citarne solo alcuni [‘]. Ma Compagnino, al di là delle continue incursioni nei territori coloristici dei generi più conosciuti (astrattismo, informale, etc.), sostanzialmente non segue alcuna moda, segue solo e soltanto se stesso, fedele alla propria formazione e alla propria visione dell’Arte e dell’essere artista’. Così si legge nel catalogo della mostra, curato da  Nicolò D’Alessandro, con interventi di Giuseppe e Antonio Vitale e dell’assessore provinciale alle Politiche culturali, Giovanni Ciampi, che, riferendosi alla mostra antologica, ha posto l’accento su ‘l’interesse per l’arte contemporanea che ha caratterizzato con continuità tutte le recenti esposizioni della Gallera d’Arte Moderna alle Ciminiere’.Taciturno e introverso, Giovanni Compagnino ha affidato all’espressione figurativa il suo mondo interiore e in alcuni quadri dei primi anni Ottanta ha inserito elementi forse autobiografici, scrivendo sulla tela: ‘intellettuale inacidito, disamorato, di ideali arrugginiti. Visse di solo stipendio non ebbe fortuna e capitali. Poi  l’età, gli acciacchi, la solitudine’. Da segnalare in mostra anche il commovente ‘Pullover di Alessandro’, l’opera più antica e tenera, memoria di un bimbo che non è più. Incisiva anche la ‘Valle dell’Apocalisse’, del 1978, con disegni che danno forma alle ossessioni più ricorrenti. Formidabili le opere di Compagnino del ‘Periodo nero’ la sua stagione più felice, e allo stesso tempo più intensamente drammatica, dove, in grandi tele, i neri bituminosi esaltanti e i rossi amaranti bellissimi, vengono interrotti da improvvisi lampi di giallo e dai aranciati che tentano di prevalere prima di rimanere assorbiti dalla seduzione delle tenebre seducenti dei neri.
(Provincia Catania)