Catania, esordio amaro al Bentegodi

Catania, esordio amaro al BentegodiInizio in salita per le siciliane di A. Se il Palermo impatta in casa contro un ostico Cagliari, il Catania stecca l’esordio al Bentegodi perdendo la gara contro il Chievo per 2-1.

Catania, esordio amaro al BentegodiInizio in salita per le siciliane di A. Se il Palermo impatta in casa contro un ostico Cagliari, il Catania stecca l’esordio al Bentegodi perdendo la gara contro il Chievo per 2-1.

Eppure i rossazzurri non avevano approcciato male l’incontro, anzi. Schierata da mister Giampaolo con un 4-3-1-2 dopo tutta una preparazione estiva (annesse amichevoli) basata sul classico 4-4-2, la squadra etnea ha dimostrato di saper tenere il pallino del gioco, la difesa alta e un ritmo abbastanza alto. Un primo tempo ben gestito considerato il gol preso dopo neanche un quarto d’ora (rilancio sfortunato di Silvestre e occasione sfruttata da Moscardelli) e la reazione immediata dei rossazzurri grazie ad un’azione manovrata conclusa dal cucchiaio di Adrian Ricchiuti. E proprio lui, il fantasista di Lanus è stato l’ago della bilancia di questo altalenante Catania. Finchè ha avuto la spia verde accesa Ricchiuti ha fatto girare la squadra con ottimi movimenti tra le linee gialloblù e passaggi illuminanti per i compagni. Finita la benzina l’ex riminese ha ingolfato il motore rossazzurro che improvvisamente ha cominciato a mollare e far riprendere quota al Chievo. Neanche il faro della squadra, quel Maxi Lopez capace di segnare 11 reti in 17 gare nello scorso campionato, è riuscito ad incidere sulla gara. Perso tra i meandri della difesa gialloblù, la galina de oro ha lasciato il campo senza rimpianti ad inizio ripresa.

Ma il Catania quella ripresa non l’ha praticamente giocata. I cambi di Pioli si rivelano decisivi. Bogliacino dà un altro passo alla squadra e mette palloni interessanti per quel vecchio volpone d’area di rigore chiamato Pellissier. E proprio il bomber clivense fa ammattire Alvarez che lo insegue inutilmente prima di spingerlo dentro l’area di rigore. Troppo facile il verdetto: calcio di rigore. La freddezza non manca al numero 11 gialloblù che realizza il terzo gol in carriera al Catania e porta avanti i suoi a 7 dalla fine. Giampaolo tenta la carta Morimoto ma l’occasione della disperazione capita sulla testa di Ciro Capuano, peraltro il migliore dei suoi, che impatta la traversa in pieno recupero. Finisce qui la gara e il risultato lascia decisamente l’amaro in bocca, non tanto per la sconfitta, quanto per l’atteggiamento dei rossazzurri nella ripresa. Squadra molle, fiacca e senza idee. La condizione non c’è ed essendo ad agosto è un attenuante ma probabilmente una squadra con più grinta e coraggio avrebbe portato a casa un pareggio forse meritato visto l’ottimo primo tempo giocato. Un Catania due facce che fa riflettere Giampaolo sullo schieramento da adottare nelle prossime partite. Sperando che i difensori evitino certi errori decisivi.   

Daniele Di Frangia
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