Cara di Mineo, Attaguile: “Troppa criminalità, va chiuso subito”

“Il centro per immigrati di Mineo rappresenta un affare da 100 milioni di euro e centinaia di posti di lavoro assegnati non si sa come”. All’indomani della richiesta di rinvio a giudizio emanata dalla Procura della Repubblica di Catania per diciotto indagati tra cui il sottosegretario Giuseppe Castiglione, a puntare il dito contro il centro d’accoglienza del calatino, il più grande d’Europa con le sue quasi quattromila presenze, è il leader della Lega Matteo Salvini che numerose volte ha ispezionato la struttura assieme al deputato nazionale siciliano Angelo Attaguile.

“Diciotto indagati – aggiunge Matteo Salvini- con la richiesta di rinvio a giudizio per diversi reati, tra cui il sottosegretario Castiglione indagato per turbativa d’asta: ma l’inutile Alfano non ne sapeva nulla? Chiudere il Cara di Mineo, bloccare mafia e invasione: si può fare!”.

A rincarare la dose ci pensa il segretario nazionale di “Noi con Salvini”, Angelo Attaguile: “la gestione del Cara di Mineo rappresenta un problema serio non solo per le numerose inchieste giudiziarie che lo riguardano, ma come ha più volte sottolineato, anche durante l’audizione in Commissione nazionale Antimafia, il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera, il centro d’accoglienza è ingestibile con tutte le forze dell’ordine destinate al suo controllo e i territori lasciati scoperti. Verzera ha anche denunciato come i reati commessi dentro al Cara, messi in atto da chi lo gestisce o dagli stessi immigrati, sono ormai all’ordine del giorno. Anche chi vive a Mineo e nei territori limitrofi – aggiunge Angelo Attaguile – non ne può più, dagli agricoltori alle famiglie che hanno ormai perso la libertà di godersi le loro proprietà. Il Cara va chiuso domani stesso, solo così potrà cessare tutto il malaffare che vi gira attorno e i cittadini potranno sentirsi più sicuri in casa loro. Non è superfluo ribadirlo – conclude Angelo Attaguile – ma Alfano e Castiglione, come ha formalmente richiesto il capogruppo Massimiliano Fedriga, dovrebbero avvertire il dovere di dimettersi”.