Al via il G7 di Taormina: i temi in programma e l’incognita di Trump

“Lo spettacolo di Taormina potrà aiutare i partecipanti a dare risposte su terrorismo, sicurezza, cambiamento climatico, flussi migratori e questioni economiche. Non sarà un confronto semplice, ma lo spirito di Taormina ci potrà aiutare a trovare la direzione”. Il premier Paolo Gentiloni anticipa così l’inizio dei lavori del G7.

Il programma

In agenda i temi della sicurezza e del terrorismo, delle migrazioni, del clima, del commercio internazionale. Una sessione sarà dedicata anche allo sviluppo e agli investimenti in Africa, di cui sono stati invitati cinque Paesi rappresentativi (Etiopia, Kenya, Nigeria, Niger, Tunisia). Al di là degli auspici di Gentiloni, difficilmente si troverà una vera quadra su temi così complessi, per i quali molti Paesi divergono. Quasi tutti i leader presenti (eccettuati la cancelliera Merkel e Shinzo Abe, il premier giapponese) sono al primo o al secondo vertice G7.

Trump contro tutti?

Il neoeletto Trump ha già diverse questioni in sospeso con quasi tutti i suoi colleghi. Con il Canada di Trudeau è in atto una guerra commerciale, con la britannica May i rapporti si sono improvvisamente raffreddati in seguito agli scambi di informazioni relativi all’attentato di Manchester, la Germania della Merkel è stata già messa in cattiva luce dall’amministrazione americana a causa delle sue politiche commerciali, con il neoeletto presidente francese Macron i contrasti sulle questioni ambientali sono già dietro l’angolo. Solo con il Giappone (con cui Trump condivide le preoccupazioni sulla Corea del Nord) e con l’Italia non sembrano sussistere particolari contrasti. Se non fosse che Gentiloni, nel suo incontro bilaterale con Trump, pare aver chiesto al presidente americano di prendere una quota di migranti per il suo Paese. Le nubi si addensano su Taormina?

 

Pietro Figuera